Seguici su
LEGGI OA SPORT SENZA PUBBLICITÀ
ABBONATI

BobSlitteSport Invernali

Bob, l’Italia si getta nella mischia. Sogni e ambizioni azzurre verso Milano Cortina 2026

Pubblicato

il

Baumgartner
Baumgartner / Bob LaPresse

L’Italia del bob è reduce da un 2024-25 positivo. Tale deve essere la valutazione dello scorso inverno, poiché sono stati centrati gli obiettivi fissati dai tecnici, ossia attestarsi costantemente nella top-10 e accarezzare saltuariamente il podio, calcato per l’ultima volta a Yangqing, in Cina, nella stagione 2023-24.

Lo scorso anno Patrick Baumgartner non ha mai fatto breccia nelle prime tre posizioni, cionondimeno si è proposto tre volte nella top-5, incamerando anche un quarto posto. Bisogna sempre ricordarsi come una disciplina in cui la differenza è fatta dai centesimi di secondo, un’inezia possa cambiare radicalmente gli esiti di una gara, se non addirittura di una carriera stessa.

Non si può delegare al “Risultato” il compito di emettere la sentenza. L’esito di una competizione non è un giudice affidabile. Può esserlo se ci sono margini molto ampi, viceversa la classifica finale rappresenta semplicemente un’evoluzione delle circostanze. Una delle innumerevoli e possibili, la sola concretizzatasi fra mille scenari ipotetici.

Se si potesse disputare una gara dieci, cento o mille volte, allora chissà quanti risultati differenti si vedrebbero. Però, non si può. Questo è il bello e il brutto dello sport. Il bello se va bene, il brutto se va male. Dinamiche, tuttavia, partorite dal senno di poi. Quello, però, è ancor più mendace del “Giudice Risultato”. È uno degli avvocati più subdoli e infami che possano esistere.

“If you can meet with Triumph and Disaster and treat those two impostors just the same”, passo scritto nel 1910 da Rudyard Kipling nel suo poema “If-“, è una frase che, chiunque pratichi o si occupi di sport da addetto ai lavori o da analista, dovrebbe tenere bene a mente. Anzi, dovrebbe tatuarsela sulla pelle, perché rappresenta la Stella Polare di ogni valutazione e giudizio.

Il bob azzurro ha dimostrato di essere nel folto gruppo di chi lotta per i piazzamenti alle spalle dei siluri tedeschi e di quello britannico. Lì si combatte una vera e propria guerra agonistica, fatta di investimenti e know-how sopraffini e spietati. Però, di tanto in tanto, quelle torpedini possono mancare il bersaglio. Anche i vari Friedrich, Lochner, Hall e l’emergente Ammour sono esseri umani, dunque soggetti a errori.

Allora, ecco che tutti gli altri possono avere un’opportunità. Il compito di Baumgartner, che a 31 anni ha raggiunto la piena maturità agonistica, e di tutti gli italiani è quello di farsi trovare pronti a coglierla, se dovesse palesarsi.  Viceversa, l’importante sarà estrapolare il 100% del proprio potenziale, nella consapevolezza che sapere di aver dato tutto e non avere rimpianti è ancor più importante del risultato stesso.

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI