Tennis
Valentin Vacherot non nasconde le emozioni: “Difficile trattenere le lacrime dopo il successo su Djokovic”
Valentin Vacherot è in finale al Masters 1000 di Shanghai. Già di per sé questa è la grande notizia del torneo cinese, senza dimenticare che nell’atto conclusivo se la dovrà vedere contro il cugino Arthur Rinderknech. Qualcosa di incredibile e impensabile per un tennista che, a quasi 27 anni, ha raggiunto la prima finale della carriera nel circuito maggiore.
Come se non bastasse, per staccare il pass per la finale di Shanghai, Vacherot ha superato in 2 set Novak Djokovic. “È stato difficile trattenere le lacrime. Incredibile affrontare almeno una volta Djokovic. Ho provato tante emozioni. Ci ho messo un po’ a riprendermi dopo la partita. Quando sono entrato nello spogliatoio e ho aperto l’armadietto prendendo il telefono, è stato difficile trattenere le lacrime. Ho ricevuto messaggio da tutto il Principato, dai miei amici, dalla mia famiglia. È incredibile per me e domani ci sarà un’altra partita. È un risultato storico, ho probabilmente battuto tutti i record del mio Paese. Significa tanto per me”.
Il monegasco prosegue nel suo racconto: “Come ho detto nella precedente conferenza, non ho mai affrontato Roger Federer e Rafael Nadal a causa della mia classifica. Giocare contro Djokovic almeno una volta è stato incredibile. Sono sorpreso dal modo in cui ho gestito mentalmente la partita. Il match è diventato una battaglia nel secondo. Sappiamo che a 38 anni è dura. È incredibile quello che sta facendo alla sua età. Avevo tanti pensieri in testa, anche dopo aver vinto il primo set. Ho cercato di concentrarmi solo sul punto successivo. Sono orgoglioso di come ho gestito mentalmente l’incontro e di non aver pensato troppo al fatto che dall’altra parte della rete ci fosse Novak. Non mentirò, nell’ultimo game mi tremavano le mani”.
Vacherot non nasconde le sue preferenze nei Big-3: “Federer è a Shanghai? Non ho ancora incontrato Roger. La mia fidanzata lo ha visto dieci volte e io zero. Non è mai nel posto in cui mi trovo. Top 60? È un traguardo enorme. Lo scorso anno ero vicino alla top 100 e mi sono dovuto fermare. Forse immaginavo di poter fare bene qui, ma non pensavo così bene. Vincere due partite sarebbe già stato un buon risultato per me. Sarei stato felice semplicemente di entrare in top 100 e sarò almeno il numero 58… devo ancora rendermene conto. Ora potrà giocare i più importanti tornei del mondo” .
