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MotoGP, l’assenza di Marc Marquez sposterà gli equilibri? Riflettori puntati su Pecco Bagnaia e il fratello Alex

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Francesco Bagnaia
Francesco Bagnaia / MotoGPpress.com

Uno dei temi forti dell’imminente Gran Premio d’Australia di MotoGP è rappresentato dall’assenza di Marc Marquez, infortunatosi lo scorso 5 ottobre in Indonesia. Il Campione del Mondo ha dato forfait per gli appuntamenti di Phillip Island e Sepang a causa della frattura della scapola riportata a Mandalika.

Come si suole dire, “quando il gatto non c’è i topi ballano”. La domanda non è tanto chi avrà modo di completare le danze vincenti, bensì se la lontananza del trentaduenne spagnolo potrà cambiare gli equilibri (mentali) di tanti protagonisti del Motomondiale.

Senza volersi lanciare in analisi psicologiche pret-a-porter, è evidente come la figura di El Trueno de Cervera sia ingombrante, sia sul piano agonistico che morale. I due aspetti sono peraltro legati a doppio filo, poiché un personaggio del genere, particolarmente dotato come pilota e al contempo arguto a sufficienza per far valere la propria forte personalità anche fuori dalla pista, va inevitabilmente a influire su ogni aspetto.

Il suo “campo gravitazionale carismatico” resterà però in Europa, liberando tutti gli avversari da una forza difficile da contrastare. Come tutti i campi di forza, più si è vicini a essi, più se ne subisce l’influsso. Dunque, la loro sparizione ha effetti più marcati proprio su chi vi si trovava a stretto contatto. Al riguardo, sono due i centauri inevitabilmente più condizionati dal fuoriclasse catalano.

Uno è il suo compagno di squadra Francesco Bagnaia, che da capobranco indiscusso della Ducati si è ritrovato in un ruolo di secondo piano, spodestato dal #93. Senza Marquez al fianco, Pecco sarà più sereno e di conseguenza più performante? A Phillip Island tornerà a essere la punta di diamante del Factory Team di Borgo Panigale, come avvenuto dal 2021 al 2024.

L’altro è chi, assieme a Marc, è cresciuto. Il fratello minore Alex sta disputando la “stagione della vita”. Per lui, chiudere secondo il Mondiale sarebbe l’equivalente di un titolo (anche perché l’Iride è comunque affare di famiglia). Durante la stagione il pilota del Team Gresini è apparso a tratti rinunciatario nei confronti dell’hermano mayor.

In realtà, è stato in un certo senso realista. Conscio della sua inferiorità, si è sempre mosso convinto di non poter battere Marc. Cionondimeno, ora che l’ascendente di El Trueno de Cervera è (momentaneamente) venuto meno, Alex assumerà un atteggiamento più determinato e spregiudicato, andandosi a prendere il ruolo di vice-campione giusto alle spalle di chi lo ha sempre sovrastato?

Sono domande alle quali troveremo risposta tra l’Australia e la Malesia. Sempre che si possa assistere a gare lineari. Phillip Island, in tal senso, ci ha regalato talvolta competizioni di gruppo nelle quali non ha vinto il più forte, bensì il più scaltro. Nel caso di Marquez, le due dinamiche si fondono, ma lui non ci sarà…