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F1, nel Triello per il Mondiale entra in gioco anche la “paura di vincere”? Può attanagliare Piastri e Norris, non certo Verstappen

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Max Verstappen
Max Verstappen - LaPresse

La lotta per il Mondiale piloti di F1 sta diventando sempre più intensa. Mano a mano che ci si avvicina alla bandiera a scacchi di Abu Dhabi, l’atmosfera si fa più greve e i muscoli facciali dei protagonisti stanno diventando sempre più contratti.

Oscar Piastri resta leader della classifica generale, ma dopo il successo di Zandvoort (che secondo alcuni precipitosi aveva indirizzato il titolo verso di lui) ha inanellato tre prestazioni oscillanti tra l’opaco e il negativo. Baku è stata un vero passaggio a vuoto, preceduto e seguito da gare in cui è entrato in contatto con il compagno di squadra, dovendo sempre subire (non è mai stato lui la causa delle toccate, però ha sempre avuto la peggio).

Lando Norris sta riducendo il distacco dall’australiano, ma non vince da inizio agosto e, soprattutto, da’ l’impressione di essere dispersivo. È diventato più aggressivo dopo il ritiro del GP d’Olanda – ed è indispensabile esserlo se vuole tener vivo il sogno di laurearsi Campione – però pasticcia troppo, continua a soffrire in qualifica e sta recuperando molto meno terreno di quanto dovrebbe e potrebbe (un film già visto nel 2024, seppur in termini e modi differenti).

Max Verstappen è passato dal ruolo di spauracchio a quello di guastafeste, poiché negli ultimi tre GP ha sempre battuto entrambi i piloti McLaren. Non c’è più la serena rassegnazione del “ormai è andata” sul suo volto, bensì la contrita e determinata espressione di chi accarezza l’idea di proseguire quella che sarebbe una rimonta clamorosa. Altro che “vittorie di Pirro”, qui si prova a vincere la guerra, soprattutto se la Red Bull confermasse la ritrovata competitività.

Piastri ha 22 punti di vantaggio su Norris, che ne ha a sua volta 41 su Verstappen. Però, se guardiamo a quanto accaduto dopo le ferie agostane, il conteggio dice Verstappen 86, Piastri 52, Norris 39. Vero che il campione è ridotto e ognuno dei due piloti McLaren ha accusato un ritiro. Però, come detto, tre volte su quattro il Cannibale li ha seminati entrambi.

Chissà, forse sarà il timore reverenziale l’arma in più di Super Max da qui a fine stagione? La sua forte personalità, il blasone, il fatto di aver già vinto 4 Mondiali e di essere indiscutibilmente il migliore di tutti possono indubbiamente turbare i sogni di Oscar e di Lando, mutandoli in incubi.

Quello psicologico è un fattore da non sottovalutare, anche perché chi è un tetra-campione può essere molto più sereno di fronte alla prospettiva di non vincere rispetto a chi, viceversa, sa di avere di fronte a sé un’opportunità senza precedenti e senza alcuna garanzia di riproporsi in futuro.

Piastri e Norris avranno un’avversaria in più? La paura di fallire e di restare a bocca asciutta pur disponendo dell’auto più performante? E tale paura può essere una alleata di Verstappen? La risposta l’avremo nei prossimi mesi. Di certo, dipende solo dall’australiano e dall’inglese saper gestire questa variabile in più. Per diventare Campioni del Mondo non è sufficiente esser veloci. Bisogna anche saper restare freddi quando la temperatura sale; e sta per diventare rovente.

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