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Angelina Melnikova, apoteosi mondiale dopo quattro anni di assenza. Asia D’Amato quinta nell’all-around!
Dopo non aver potuto calcare le pedane internazionali per più di tre anni, dopo aver dovuto fare i conti con la sospensione forzata, dopo non aver potuto esibire il proprio talento al di fuori dei confini nazionali a causa dell’esclusione della Russia dalle competizioni in seguito al conflitto bellico. Dopo una quarantina di mesi di purgatorio e riemergendo dalle retrovie della memoria di tutti gli appassionati, Angelina Melnikova si è laureata Campionessa del Mondo nel concorso generale individuale.
La fuoriclasse russa aveva fatto festa quattro anni fa a Kitakyushu, dopo aver trascinato la sua Nazionale verso la conquista della medaglia d’oro nella gara a squadre delle Olimpiadi di Tokyo 2020 ed essere salita sul terzo gradino del podio nell’all-around dei Giochi. Oggi esulta di nuovo sulla pedana di Jakarta (Indonesia), ancora una volta sotto bandiera neutrale: Atleta Indipendente Neutrale (AIN), recitano la scritta sul suo body verde e l’acronimo del referto, ma il suo passaporto è russo.
La 25enne di Voronezh, città non così lontana dal confine ucraino, è caduta sulla rondata teso unito alla trave, ma nonostante il grave errore è riuscita a imporsi, come la nostra Vanessa Ferrari diciannove anni fa ad Aarhus. Il 12.800 sui dieci centimetri (5.6 il D Score) ha rischiato di compromettere la corsa verso il trionfo di Angelina Melnikova, che doveva poi ottenere almeno 13.367 al corpo libero: esce di pedana e commette una sbavatura sui giri, ma la sua acrobatica è di spessore, ottiene 13.466 e fa festa con 55.066.
La russa, che aveva iniziato la gara in maniera garibaldina con il 14.100 per il doppio avvitamento al volteggio e il 14.700 (6.3) alle parallele asimmetriche, scoppia in un pianto liberatorio dopo tutto quello che ha passato e diventa la seconda russa per numero di titoli iridati nell’all-around, a -1 da Svetlana Khorkina. La tenacia di non mollare, nonostante l’impossibilità di praticare attività internazionale e di gareggiare alle Olimpiadi di Parigi 2024, ha avuto una giusta ricompensa e oggi è stata nuovamente incoronata Reginetta della Polvere di Magnesio.
La statunitense Leanne Wong ha rischiato di fare saltare il banco e il suo Cheng finale al volteggio (14.466) ha messo alle corde tante avversarie. L’americana ha totalizzato 54.966 (13.800 sugli staggi, 13.500 sui 10 cm, 13.200 al quadrato) e ha sognato di succedere alla connazionale Simone Biles nell’albo d’oro, ma poi è arrivata la sentenza di Melnikova e si è dovuta accontentare della medaglia d’argento con un solo decimo di distacco dalla vincitrice.
Il bronzo è finito al collo della cinese Qingqying Zhang (54.633): un volteggio poco competitivo (13.000) e un corpo libero tutt’altro che eccelso (12.900) sono stati rimediati con una trave esorbitante (14.833 da super specialista) e con una parallela solida (13.900). Chi si deve mangiare le mani è l’algerina Kaylia Nemour. La Campionessa Olimpica alle parallele asimmetriche ha mancato il collegamento con il Pak sul suo attrezzo di elezione (15.166, partendo da 6.9, due decimi in meno nel D Score rispetto alle qualificazioni), è caduta sui giri alla trave (13.066) ed è uscita di pedana sul dty alla tavola (13.466) prima di un complicato corpo libero (12.866).
L’africana ha chiuso in quarta piazza (54.564), ma con la consapevolezza di aver buttato via qualcosa di storico. Scroscio di applausi per una splendida Asia D’Amato, eccellente quinta con il punteggio di 53.532. La 22enne genovese è tornata ai Mondiali dopo quattro anni (nel 2021 fu argento al volteggio e dodicesima sul giro completo), si è lasciata alle spalle gli infortuni che l’hanno frenata nelle ultime due stagioni, è ripartita di slancio e ha dimostrato di essere sulla strada giusta per il pieno recupero.
La Campionessa d’Europa all-around nel 2022 può togliersi ancora grandi soddisfazioni, oggi è stata la seconda europea, il podio era lontano 1,1 punti e la vittoria a 1,5 lunghezze: qualche sbilanciamento di troppo alla trave (12.900) e qualche arrivo un po’ troppo generoso al corpo libero (12.800, ma il riscontro è parso troppo punitivo) hanno caratterizzato la prima parte del pomeriggio, poi un ottimo doppio avvitamento al volteggio (13.966) e una chiusura di qualità sugli staggi (13.866, 6.0) l’hanno spedita in top-5.
La gemella di Alice D’Amato, Campionessa Olimpica alla trave, ha preceduto le giapponesi Rina Kishi (53.232) e Aiko Sugihara (53.132, seconda in qualifica e oggi caduta alle parallele). Completano la top-10 le britanniche Abigail Martin (52.998) e Ruby Evans (52.066), separate dall’olandese Naomi Visser (52.299). I Mondiali proseguiranno venerdì 24 ottobre con le prime cinque finali di specialità, dove però non ci saranno italiani. Appuntamento a sabato con Carlo Macchini (sbarra), Tommaso Brugnami (volteggio) e Giulia Perotti (corpo libero).
