Formula 1
Il calendario di F1 cambierà ancora? Turchia, Portogallo e Germania vogliono rientrare
La Formula Uno sta vivendo un’era d’oro, forse anche di platino. Ogni fine settimana di gara va a braccetto con un nuovo record di spettatori. Non ultimo il Gran Premio d’Olanda di Zandvoort che, nonostante una location ridotta, ha superato quota 300.000 spettatori in tre giorni. Anche per questo motivo il calendario ha raggiunto la quota record di 24 appuntamenti stagionali, e non da oggi. Anche per il 2026 la situazione sarà la medesima ma, come ha confermato il CEO Stefano Domenicali, diversi Paesi premono.
Premono per quale motivo? Ovviamente per entrare a loro volta nel calendario. Come è stato già sottolineato in diverse occasioni, quota 24 gare in un anno è un limite che sarà pressoché impossibile superare, ma vedremo come andranno le cose nei prossimi anni. Dopotutto, come ha spiegato lo stesso Domenicali, Portogallo, Turchia e Germania stanno cercando di tornare nel Mondiale di Formula Uno, con carte importanti a loro disposizione.
Il circuito di Portimao per quel che riguarda il Portogallo, l’Intercity İstanbul Park per la Turchia e Hockenheim per la Germania, sono in lizza per un possibile ritorno nel calendario. Potrebbe succedere? Andiamo a vedere quali potrebbero essere le combinazioni possibili. Nel 2026, com’è ben noto, uscirà di scena Imola e entrerà Madrid, quindi nel 2026 saluterà Zandvoort. Barcellona non ha ancora rinnovato il proprio accordo, mentre tutti gli altri circuiti hanno contratti che valicano il 2030.
Le parole di Stefano Domenicali: “Abbiamo firmato contratti importanti con molti promotori. I lunghi termini significano la possibilità di distribuire gli investimenti già fatti o previsti. Abbiamo molte richieste. Nel 2026 Zandvoort ospiterà il suo ultimo Gran Premio, quindi stiamo discutendo di nuove aggiunte, anche alternando gli eventi. Ma non saranno molti: uno o due, non di più. Barcellona è interessata a un’alternanza. Ci sono Portogallo, Turchia e recentemente Hockenheim, che ha una nuova proprietà, ha mostrato interesse. La cosa più importante che i potenziali padroni di casa devono capire è che gli slot disponibili sono pochissimi, quindi chi si siede al tavolo ha bisogno di forza finanziaria”. (Fonte: Motorsport.com).
“Oggi la situazione è diversa rispetto a qualche anno fa – prosegue Domenicali – non solo per quello che serve per entrare in F1 ma anche per quello che bisogna investire. Non dimentichiamo che stiamo spingendo molto sulla sostenibilità: tutti i promotori devono essere pronti a rispettare gli standard di neutralità delle emissioni di carbonio del 2030. Gli eventi che ospitano 450-500 mila persone dovranno affrontare le sfide dell’energia, della gestione generale e di tutto ciò che li circonda. Stiamo lavorando seriamente su questi temi e i promotori devono allinearsi. Chi non è pronto non sarà in grado di organizzare l’evento”.
