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Beach Volley

Gottardi e Orsi Toth, la vittoria che mancava: si riscrive la storia del beach volley italiano

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Orsi Toth Gottardi De Marinis/Fivb

Valentina Gottardi e Reka Orsi Toth hanno spostato i confini del possibile. Ad Amburgo, in un Élite 16 che resterà negli annali, hanno conquistato la prima vittoria italiana di sempre in un torneo femminile del massimo livello del beach volley mondiale. Non un successo come gli altri, ma l’impresa che rompe un digiuno lungo undici anni nei quali le atlete italiane non sono riuscite a salire sul podio e regala all’Italia una coppia capace di sfidare e battere le migliori al mondo.

Un successo al momento giusto

La vittoria è arrivata nel momento migliore, forse nel più necessario. L’estate 2024 aveva lasciato dietro di sé tante problematiche: l’Italia non viveva un periodo così complesso da dieci anni, complici gli addii di Marta Menegatti, Viktoria Orsi Toth, Adrian Carambula e Paolo Nicolai, figure simbolo che avevano retto per anni la scena internazionale. In questo scenario di cambiamento, il rischio concreto era quello di un vuoto tecnico e mediatico.

Sono state soprattutto le ragazze a impedire che l’interesse calasse. In primavera, la coppia Scampoli/Gottardi aveva già conquistato un torneo Challenge, mentre il duo Gottardi/Reka Orsi Toth era arrivato in finale in un altro Challenge e aveva inanellato ben quattro quinti posti negli Élite 16, segno di una costanza ad alto livello. Poi, l’infortunio occorso a Reka Orsi Toth durante la Nations Cup di Messina aveva interrotto il cammino: quaranta giorni di stop forzato, inevitabili difficoltà di ritmo e risultati che non arrivavano. Proprio per questo, il trionfo di Amburgo assume il sapore della svolta, rilanciando con forza il beach volley italiano a due mesi dai Mondiali in Australia, dove, salvo sorprese legate alle wild card, scenderanno in campo soltanto due coppie azzurre, entrambe al femminile: Orsi Toth/Gottardi e Scampoli/Bianchi.

Undici anni di attesa

Per comprendere la portata dell’impresa bisogna guardare alla storia recente. Nessuna coppia italiana femminile era mai salita sul podio da quando i tornei di massimo livello hanno preso il nome di Élite 16. L’ultima volta che l’Italia aveva festeggiato un podio in un torneo di prima fascia (includendo anche Mondiali e Olimpiadi) risale al 2014, quando Menegatti e Viktoria Orsi Toth furono seconde a San Paolo e terze a Mosca.

Ripercorrendo più indietro, si ritrovano i piazzamenti di Menegatti e Cicolari, seconde a Myslowice e terze a Gstaad, oltre ai podi conquistati a Brasilia, Pechino, Berlino e Stare Jablonki tra il 2011 e il 2012, e quelli di Menegatti/Rosso, seconde a Phuket nel 2010. Un filotto che aveva certificato la presenza costante dell’Italia tra le grandi. Poi, undici anni di digiuno. Fino ad Amburgo.

Il cammino perfetto

Il torneo tedesco resterà memorabile non solo per il risultato finale, ma per la qualità del percorso. Orsi Toth e Gottardi hanno vinto il girone superando le francesi Placette/Richard per 2-0 (26-24, 21-16), le connazionali Chamereau/Vieira per 2-0 (23-21, 21-16) e poi al round of 12 hanno battuto le padrone di casa Bock/Lippmann, battute al tie-break 2-1 (18-21, 21-17, 18-16).

Agli ottavi, altra sfida di fuoco e altro successo contro le tedesche Ittlinger/Grune per 2-0 (21-15, 22-20), prima della semifinale dominata contro Müller/Tillmann, coppia numero 1 del seeding, liquidata 2-0 (21-19, 21-13) in appena 33 minuti.

Il capolavoro è arrivato in finale: contro le brasiliane Thamela/Viktoria, numero uno del ranking, le italiane hanno perso il primo set 17-21, reagendo con lucidità nel secondo vinto 21-18 e dilagando nel tie-break 15-6. Una prova di carattere, tecnica e maturità, suggellata dai 600 punti e dai 20mila dollari di montepremi.

La crescita tecnica e mentale

La chiave del successo sta nella crescita delle due azzurre. Valentina Gottardi ha compiuto un evidente salto di qualità sul piano fisico: i colpi d’attacco sono diventati sempre più potenti, il servizio più incisivo, ma soprattutto è cresciuta la capacità di restare lucida nei momenti decisivi. Non più la giovane promettente che alternava lampi a pause, ma una giocatrice in grado di guidare la squadra.

Al suo fianco, Reka Orsi Toth ha dimostrato di avere ritrovato smalto dopo l’infortunio, migliorando in tutti i fondamentali, con la difesa come arma in più. L’equilibrio tra il dinamismo di Gottardi e l’esperienza di Reka ha reso la coppia competitiva con chiunque.

Prospettive mondiali

L’impressione, oggi, è che Orsi Toth/Gottardi possano giocarsela con tutte. Non esistono coppie nettamente più forti in questa fase: il livello internazionale è molto equilibrato e ogni torneo può regalare sorprese. Certo, quando le brasiliane Ana Patricia/Duda, campionesse olimpiche e mondiali a Roma 2022, torneranno al massimo della condizione, sfidarle sarà durissimo. Ma il fatto che le italiane abbiano già vinto contro le numero uno del ranking dimostra come nulla sia precluso.

La loro storia comune è giovanissima, appena sei mesi di lavoro insieme, eppure i risultati parlano da soli: finali in Challenge, piazzamenti costanti negli Élite 16 e ora una vittoria che può cambiare le prospettive del beach volley italiano.

Non solo Orsi Toth/Gottardi

In vista del Mondiale in Australia, attenzione anche a Giada Bianchi e Claudia Scampoli, protagoniste di una prima parte di stagione positiva culminata con diversi piazzamenti di prestigio negli Élite 16. Il recente infortunio di Bianchi, rimasta ferma per un mese e mezzo, ha frenato la coppia, ma la loro crescita rimane un fattore da non sottovalutare. Con due coppie competitive, l’Italia femminile può sognare di giocare un ruolo da protagonista.

Una vittoria che riscrive la storia

Il successo di Amburgo è molto più di un trofeo. È la dimostrazione che, anche dopo l’addio di figure iconiche e in una fase di ricambio generazionale, l’Italia del beach volley sa rinnovarsi e trovare nuove protagoniste. Orsi Toth e Gottardi hanno spezzato un digiuno lungo undici anni e, soprattutto, hanno acceso la speranza che il movimento possa aprire un nuovo ciclo vincente.

La strada verso i Mondiali e anche verso Los Angeles 2028 (le qualificazioni inizieranno nel 2027) è ora illuminata da un entusiasmo rinnovato. E questa vittoria, arrivata al momento che più giusto non si poteva, potrebbe rappresentare la scintilla da cui ripartire per riportare l’Italia stabilmente ai vertici del beach volley mondiale.

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