Rugby
Rugby femminile: Italia, contro il Sudafrica è sfida da dentro o fuori ai Mondiali
Si disputa tra domani e domenica il secondo turno della Rugby World Cup 2025 e nella pool D domenica alle 16.30 va in scena un vero e proprio spareggio per conquistare un posto nei quarti di finale iridati. Al Community Stadium di York l’Italia di Fabio Roselli affronta il Sudafrica con l’obiettivo obbligato di vincere per garantirsi quasi matematicamente l’accesso ai playoff.
Le azzurre sono reduci dal netto ko per 24-0 contro la forte Francia, mentre le sudafricane hanno liquidato senza problemi per 66-6 la cenerentola Brasile e, salvo sorprese, nell’ultima giornata vedremo le transalpine avere la meglio del Sudafrica e l’Italia battere le sudamericane. E con due posti disponibili per i quarti di finale è evidente come Italia-Sudafrica sia una sfida da dentro o fuori. Chi vince al 99% è seconda, chi perde chiuderà presumibilmente terza.
Certo, la sfida con la Francia non ha potuto mostrare il vero potenziale azzurro in attacco, ma D’Incà e compagne sono chiamate ad alzare nettamente il livello del gioco palla in mano se vogliono avere la meglio di un Sudafrica che sulla carta è inferiore, ma che sta crescendo molto e può mettere in difficoltà le azzurre. Mantenere la difesa agli standard visti con le transalpine è fondamentale, ma serve giocare alla mano e al piede con precisione per restare nella metà campo avversaria.
Lo sa anche Aura Muzzo, che alla vigilia ha dichiarato che “siamo consapevoli di aver difeso bene e di aver risposto a una prova durissima, e alla fine siamo riuscite a non concedere il bonus offensivo alla Francia. Certo, dobbiamo lavorare tanto su molti altri aspetti: abbiamo avuto troppo poco possesso”, mentre parlando del Sudafrica ha detto “sappiamo che dal punto di vista fisico sarà una sfida molto dura, ma sappiamo anche di avere le qualità per poter essere pericolose. Il Sudafrica ha fatto un grande percorso di crescita in questi anni: il nostro obiettivo non deve essere adattarci alle loro caratteristiche, ma far venire fuori al meglio le nostre”.
