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Catalin Tecuceanu: “In forma per i Mondiali, obiettivo finale. La concorrenza in Italia è uno stimolo”
Nella consueta puntata del martedì di Sprint Zone, trasmissione che va in onda sul canale YouTube di OA Sport, condotta da Ferdinando Savarese, l’ospite speciale è stato Catalin Tecuceanu, 25enne mezzofondista azzurro di origini romene, specialista degli 800 metri, che alla fine del 2024 ha optato per un cambio di gestione tecnica, e, per la stagione in corso ha optato per una preparazione mirata ai Mondiali di Tokyo.
L‘avvicinamento ai Mondiali: “Siamo in raduno fino al 24, facciamo questo raduno in vista dei Mondiali di Tokyo. Ho fatto il minimo l’anno scorso, a Losanna, il minimo era 1’44″5 ed io avevo 1’44″0, ed infatti la stagione era improntata per entrare in forma piano piano, per i Mondiali, e sembra che stia dando buoni frutti. Adesso mi sento molto bene e cercherò di fare un’altra gara o altre due gare prima di Tokyo, ed arrivare lì al top della forma“.
La preparazione della nuova annata post olimpica: “Ho fatto tre raduni lunghi, due in Sudafrica ed uno in Francia, dopo sono rimasto a casa per preparare queste gare, perché cercavo di fare base a casa e poi di partire per andare lì alle gare“.
Sulla stagione indoor: “La considero molto positiva, perché alla fine ho fatto tre volte nella stagione 1’45” che indoor è un bel correre forte, e mi sentivo bene, poi agli Europei c’era gente davvero forte, cioè il livello era altissimo, questo riuscivo a fare, questo ho fatto, ed alla fine è arrivato il quarto posto. Magari farò ancora molto meglio nei prossimi anni indoor, perché mi piace correre indoor. All’aperto, invece, magari facevo un po’ di fatica negli ultimi tratti della gara, negli ultimi 100 metri, nelle prime due o tre gare“.
Le prime gare all’aperto: “Facevo sempre passaggi un po’ troppo forti e magari non ero pronto a tenerli 1’16″5, 1’17” al 600, era magari un po’ troppo forte per me in quel periodo, allora ho avuto un periodo di tre settimane con qualche virus, che non mi ha permesso di allenarmi proprio come volevo, non riuscivo ad entrare in forma come volevo“.
Mirino puntato sui Mondiali: “Visto che mi sento già molto meglio, vediamo queste due gare come vanno e poi a settembre vediano. Gli obiettivi sono sempre gli stessi quando vado in una qualsiasi competizione mondiale o europea, ovvero centrare la finale: anche se la concorrenza è fortissima, quello sarà l’obiettivo“.
La concorrenza cresce anche in Italia: “Io son contento, mi mette stimoli e ho voglia di dimostrare ancora di più adesso, poi secondo me c’è questa concorrenza e tutti quanti questi ragazzi di adesso hanno voglia di dimostrare quanto sono forti, ed infatti a parte noi che stiamo correndo già da 1’44”, anche dietro ci sono ragazzi molto giovani che stanno correndo proprio fortissimo“.
Le novità nell’allenamento: “Il metodo è cambiato, in allenamento magari ho anche corso più forte, solo che mentalmente forse non mi sono sentito proprio pronto nelle prime gare, è anche una questione un po’ mentale. Quando ti senti bene, ti senti pronto, anche quando entri in gara sicuramente le cose vanno vanno bene, vanno per il verso giusto. Ho fatto la prima parte con molti chilometri fino a dicembre, poi quando siamo andati in Sudafrica abbiamo schiacciato sull’acceleratore, abbiamo spinto davvero forte in allenamento, nella vicinanza delle gare andavamo davvero forte in allenamento“.
La gara della rassegna iridata: “In un Mondiale può succedere qualsiasi cosa. Ho visto tante volte anche campioni rimanere fuori in batteria, perché alla fine ci sono tutti i 50 ragazzi più forti al mondo, tutti quanti puntano alla finale e fanno di tutto per ottenerla, ed allora può succedere di tutto anche per noi che arriviamo in finale, magari facciamo una grandissima finale, può succedere“.
La vittoria agli Italiani: “Mi ha fatto bene, mi ha dato fiducia ed anche morale, anche moralmente sono molto molto contento, molto convinto. Anche a Brescia ho fatto bene, 1’44″5, solo che di testa forse ho mollato un po’ gli ultimi 100 anche lì, però adesso non mollo più niente di testa“.
