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La Polonia piega la Germania al tie-break, l’Italia scopre l’avversaria. Cade la Serbia, Turchia sul velluto

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Stysiak/Fivb

La Pool G ha offerto l’ultima, emozionante pagina della fase a gironi del Mondiale femminile di volley. Polonia e Germania hanno dato vita a una maratona spettacolare, risolta soltanto al tie-break dopo oltre due ore di gioco. Le polacche, guidate dai colpi di Magdalena Stysiak, hanno avuto la forza di rimontare due volte e di chiudere 3-2 con freddezza nei momenti decisivi, assicurandosi così il primo posto del girone e un ottavo di finale contro il Belgio. La Germania, a lungo padrona della partita con le prove di Alsmeier e Weske, ha pagato qualche errore di troppo nei finali di set: la sconfitta costa il primato e consegna alle tedesche un ottavo di finale da brividi contro l’Italia, che dovrà subito alzare il livello contro un’avversaria insidiosa.

Non solo Polonia-Germania. A Nakhon Ratchasima, la Turchia di Daniele Santarelli ha chiuso imbattuta la Pool E, superando il Canada 3-0 con la solita autoritaria prestazione di Melissa Vargas (16 punti) e con la capitana Eda Erdem in grande spolvero a muro (9 block vincenti). Successo netto che conferma le campionesse d’Europa tra le candidate al titolo. Sempre nello stesso girone, la Spagna ha salutato il torneo battendo la Bulgaria 3-1: protagoniste Segura e Varela, capaci di regalare alle iberiche un terzo posto che vale fiducia per il futuro.

In Pool F, la Cina ha blindato il primato con un 3-0 sulla Repubblica Dominicana: trascinatrici Wu Mengjie e Zhuang Yushan, decisive per una squadra che punta decisa alle medaglie. Nel match senza posta in palio, il Messico ha superato al tie-break la Colombia grazie ai 34 punti di una straordinaria Maldonado, chiudendo così al terzo posto. La Pool H ha visto il Giappone prendersi lo scontro diretto con la Serbia per 3-1, approfittando dell’assenza pesantissima di Tijana Boskovic. Le nipponiche chiudono imbattute con Ishikawa e Wada sugli scudi, mentre le campionesse mondiali in carica restano comunque qualificate, ma con interrogativi da risolvere. Nello stesso gruppo l’Ucraina ha piegato 3-0 il Camerun, con Meliushkyna e Artyshuk protagoniste. Infine, a Phuket, il Kenya ha trovato la sua unica vittoria, battendo il Vietnam 3-0 con la grande prova di Adhiambo. Un successo che salva l’orgoglio africano, prima dell’epilogo di giornata con il già citato scontro diretto tra Polonia e Germania.

La Polonia conquista al tie-break lo scontro diretto con la Germania (3-2: 21-25, 25-15, 19-25, 28-26, 19-17) e si prende il primo posto della Pool G al termine di una battaglia entusiasmante, chiusa dopo oltre due ore di gioco. Le biancorosse, sostenute dai colpi di Magdalena Stysiak, autentica trascinatrice con 25 punti e 3 muri, hanno trovato la forza di rimontare due volte e di spuntarla ai vantaggi del quinto set. Determinante anche il contributo della centrale Agnes Korneluk, autrice di 12 punti con 4 muri e 2 ace, e della schiacciatrice Martyna Łukasik (15, con 1 muro e 1 ace). Preziose le fiammate di Czerniańska (11 punti) e di Damaska nei momenti chiave del quarto parziale.

La Germania ha avuto a lungo la partita in mano grazie alle prove di Weske (18 punti), Alsmeier (19 con 1 muro e 1 ace) e della capitana Weitzel (15 punti, 4 muri), ma ha pagato caro qualche errore di troppo nei finali di set. In doppia cifra anche Stigrot (14) e Orthmann (10), ma non è bastato. Con questo successo la Polonia blinda il primo posto e agli ottavi sfiderà il Belgio, mentre la Germania, seconda classificata, incrocerà l’Italia in un match ad alta tensione.

La Turchia di Daniele Santarelli chiude la Pool E da imbattuta superando 3-0 il Canada (25-19, 27-25, 25-21) davanti ai 2.709 spettatori della Chatchai Hall di Nakhon Ratchasima. Una prova di forza delle campionesse d’Europa, che hanno mostrato ancora una volta la solidità del loro sistema di gioco, pur trovandosi a dover faticare nel secondo set, risolto ai vantaggi.

Sugli scudi la solita Melissa Vargas, top scorer con 16 punti, trascinatrice in attacco e incisiva al servizio. Ottima anche la prova della capitana Eda Erdem, che ha messo a referto 13 punti con ben 9 muri vincenti, autentico baluardo al centro della rete. Doppia cifra anche per Karakurt (9), sempre pronta a dare ritmo all’attacco turco. Il Canada dell’ex Giovanni Guidetti ha cercato di opporsi con le armi della grinta e della continuità. La migliore è stata la centrale Thokbuom, autrice di 12 punti con ottime percentuali in primo tempo e 2 muri. Si sono fatte valere anche Johnson (8) e Guezen (7), ma la ricezione incerta e qualche errore di troppo nei momenti chiave hanno compromesso le chance nordamericane. Con questo successo la Turchia blinda il primo posto del girone, qualificandosi agli ottavi da testa di serie. Per il Canada, già certo del pass, resta comunque la soddisfazione di aver testato il proprio livello contro una delle candidate al titolo.

Sfida combattuta e spettacolare a Chiang Mai, dove il Messico ha avuto la meglio sulla Colombia al tie-break (3-2: 25-22, 22-25, 25-23, 18-25, 15-12) davanti a 1.924 spettatori. Una vittoria che permette alla squadra di Nicola Negro di lasciare il Mondiale con un sorriso, dopo due sconfitte nelle prime giornate, mentre le sudamericane di Guilherme Schmitz Vieira chiudono senza successi pur mostrando grande carattere. Protagonista assoluta del match è stata l’opposta Arianna Maldonado, autrice di 34 punti con percentuali altissime in attacco e una presenza costante nei momenti caldi. Bene anche Parra (18) e la capitana Urias (11, con 9 muri vincenti), determinanti nel quinto set per contenere il tentativo di rimonta colombiana.

Dall’altra parte la Colombia ha risposto con la straordinaria prova di Olaya, top scorer con 27 punti, ben supportata dalla centrale Carabali (17, di cui 14 muri) e da Pascua (14). Dopo aver pareggiato i conti sul 2-2 con un quarto set dominato, le sudamericane hanno ceduto nel tie-break, pagando qualche errore in ricezione e l’efficacia del muro messicano.  Il successo del Messico vale il terzo posto nel girone F, mentre la Colombia saluta la competizione con l’amarezza di un’occasione sfumata, ma con la consapevolezza di avere un gruppo giovane e competitivo.

l big match della Pool H si è chiuso con il successo del Giappone sulla Serbia per 3-1 (25-19, 30-28, 23-25, 25-18) al Indoor Stadium Huamark di Bangkok. Una vittoria che consente alle nipponiche di chiudere imbattute e al primo posto il girone, con una prova di solidità e continuità in ogni fondamentale. La sfida, però, è stata segnata dall’assenza della stella serba Tijana Boskovic, bloccata da un infortunio alla caviglia che l’ha costretta a saltare l’incontro. Senza il suo terminale offensivo principale, la Serbia ha dovuto affidarsi al talento di Uzelac (20 punti), alla centrale Aleksić (11) e all’opposta Bukilić (10), ma non è riuscita a trovare la stessa incisività nei momenti chiave.

Il Giappone ha saputo approfittarne, imponendo il proprio ritmo con la regia veloce e la solita difesa granitica. Grande prestazione della capitana Yuki Ishikawa, top scorer con 19 punti, ben coadiuvata da Wada (15) e Yoshino (13). Dopo un secondo set vinto ai vantaggi e un terzo lasciato alle avversarie, le nipponiche hanno dominato il quarto, chiudendo con autorità. La vittoria consegna al Giappone il primato nel girone H, mentre la Serbia dovrà ritrovare fiducia e soprattutto recuperare la sua fuoriclasse per puntare in alto nella fase a eliminazione diretta.

Il Kenya chiude la sua avventura nel Mondiale femminile 2025 con una vittoria netta: 3-0 al Vietnam (25-18, 25-22, 25-20) nella Pool G a Phuket. Una prestazione convincente che permette alle africane di evitare l’ultimo posto del girone, lasciando invece alle asiatiche l’amarezza di un torneo chiuso senza successi. Determinante la prestazione dell’opposta Adhiambo, autrice di 19 punti, imprendibile in attacco e precisa anche al servizio. Ottimo contributo anche dalla centrale Belinda, che ha messo a referto 13 punti con ben 5 muri, e dall’opposta Tata, efficace con 12 punti e grande continuità in seconda linea. Solida pure la capitana Sande, che con la sua esperienza ha guidato la squadra nei momenti più delicati.

Il Vietnam, nonostante la buona volontà, ha faticato a reggere la potenza delle keniane. La migliore è stata Vu Thi Ngoc Quynh, con 12 punti, seguita da Tran Thi Thanh Thuy e Huynh Thi Kim Trinh, entrambe a quota 6. Troppo poco però per impensierire le avversarie, superiori a muro e più precise nei finali di set. Il 3-0 finale segna il primo e unico successo del Kenya in questo Mondiale, una vittoria di prestigio che salva l’orgoglio e regala fiducia in vista delle prossime sfide internazionali. Per il Vietnam, invece, resta la delusione di non essere mai riuscito a trovare continuità in tre partite sempre chiuse in maniera netta dalle rivali.

La Spagna chiude la Pool E con un successo convincente sulla Bulgaria, imponendosi 3-1 (25-22, 25-14, 23-25, 25-18) alla Chatchai Hall di Nakhon Ratchasima. Un risultato che permette alle iberiche di salutare il Mondiale con il sorriso, mentre le bulgare terminano all’ultimo posto senza vittorie. La squadra di Pascual Saurin ha dominato soprattutto nei primi due set grazie alla regia precisa di Priante e alla solidità del muro. Top scorer è stata la capitana María Segura, autrice di 17 punti, ben supportata da una straordinaria prova al centro di Varela (16) e dai colpi efficaci di Hernández (13) e De Paula (12). Una prestazione corale che ha dato fiducia alle spagnole anche dopo il passaggio a vuoto del terzo set, quando la Bulgaria ha trovato energie e precisione per riaprire il match.

Dall’altra parte, le ragazze di Antonina Zetova si sono affidate soprattutto a Paskova (15 punti), a Dimitrova (12) e a Stoyanova (10), ma hanno faticato troppo in ricezione e non sono riuscite a contrastare il gioco veloce delle avversarie. Solo nel terzo parziale le bulgare hanno sfruttato al meglio la propria fisicità, ma la rimonta è durata poco: nel quarto la Spagna ha ripreso in mano la partita e chiuso con autorità. Con questo successo la Spagna chiude il torneo al terzo posto del girone, fuori dagli ottavi ma con segnali positivi. La Bulgaria, invece, lascia la rassegna senza vittorie e con molti rimpianti.

La Cina si conferma regina della Pool F, battendo con un netto 3-0 la Repubblica Dominicana (25-17, 25-21, 25-15) al Convention Centre di Chiang Mai. Una vittoria che vale il primato del girone e che rilancia le ambizioni della squadra asiatica in vista degli ottavi di finale.

Le ragazze di Yong Zhao hanno imposto da subito ritmo e qualità, senza concedere spazio alle dominicane, apparse meno incisive rispetto alle prime due uscite. Protagonista assoluta Wu Mengjie, top scorer del match con 16 punti, micidiale in attacco e costante anche in seconda linea. Ottimo contributo anche di Zhuang Yushan (15 punti) e della centrale Wang Yuanyuan (10, con 5 muri vincenti), che hanno garantito equilibrio e solidità.

La Repubblica Dominicana, trascinata dalla capitana Brayelin Martinez (15 punti), ha provato a restare in scia nel secondo set, ma la mancanza di continuità e il muro cinese hanno fatto la differenza. A completare il tabellino caraibico ci sono i 7 punti di Matos e quelli della centrale Jineiry Martinez (7), ma troppi errori hanno compromesso ogni possibilità di rientrare in partita. Con questo 3-0 la Cina chiude la fase a gironi a punteggio pieno, dimostrando di avere le carte in regola per puntare al titolo. La Repubblica Dominicana, già qualificata, dovrà invece ritrovare compattezza per continuare a sorprendere nella fase a eliminazione diretta.

L’Ucraina chiude con un sorriso la Pool H, superando 3-0 il Camerun (25-20, 25-21, 25-17) all’Indoor Stadium Huamark di Bangkok. Una vittoria netta che consente alle ucraine di salutare il Mondiale con dignità, lasciando invece alle africane l’ultimo posto del girone senza successi. La formazione di Jakub Gluszak ha imposto il proprio gioco con continuità e ordine. Sugli scudi la centrale Nadiia Meliushkyna, autrice di 13 punti con 3 muri vincenti, e l’opposta Artyshuk, capace di mettere a segno 12 punti e di garantire peso in attacco nei momenti decisivi. Importante anche il contributo di Milenko (11 punti) e della giovane Nudha (9), protagoniste di una prestazione corale che ha evidenziato la crescita della squadra nel corso del torneo.

Il Camerun, pur combattendo con generosità, ha sofferto la maggiore organizzazione delle avversarie. La migliore è stata l’opposta Blamdaï, top scorer dell’incontro con 14 punti, sostenuta da Olomo (8) e dalla centrale Baran (5). Nonostante qualche buona fiammata a muro e in attacco, le africane hanno pagato l’alto numero di errori e l’incapacità di mantenere ritmo e lucidità nei finali di set. Con questo risultato l’Ucraina si congeda con una vittoria che salva l’orgoglio e apre prospettive interessanti in vista del futuro. Il Camerun, invece, lascia la competizione senza successi, confermando i propri limiti in un girone dominato da Giappone e Serbia.

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