Seguici su
LEGGI OA SPORT SENZA PUBBLICITÀ
ABBONATI

TennisWimbledon

Un impetuoso Flavio Cobolli dà filo da torcere a Djokovic e saluta Wimbledon a testa alta

Pubblicato

il

Flavio Cobolli
Cobolli / LaPresse

Sarà per la seconda volta consecutiva (a livello Slam nel 2025) una sfida tra Jannik Sinner e Novak Djokovic a decidere uno dei due finalisti di Wimbledon. Il serbo riesce a venire a capo di un match per lui meno facile delle previsioni contro Flavio Cobolli, che lotta molto bene e dimostra di avere il livello per lottare verso l’alto: 6-7(6) 6-2 7-5 6-4 il punteggio finale dopo tre ore e 11 minuti nei quali molto si è visto e molto si è anche intuito, soprattutto in vista di ciò che sarà tra due giorni. Di fatto, con oggi tre semifinalisti su quattro sono gli stessi di Parigi, con Fritz a prendere il posto di Musetti.

Il primo turno di servizio di Cobolli è problematico perché Flavio deve risalire da 0-30, ma lo fa con personalità, con un gran rovescio, un passante di dritto con Djokovic a rete e una prima vincente, che valgono l’1-1. Flavio si esalta, va sul 15-30, ma mette in rete un dritto da dentro il campo interessante; di lì il serbo tiene. L’azzurro risolve un quarto game che rischia di veder scivolare via da 40-0, poi è lui, sul 15-30 in proprio favore, a dover vedere Djokovic tirare due ace e un servizio che basta ad aprire il campo per il dritto. Sono tanti i dritti che poi Cobolli sbaglia nel sesto game, dovendosi salvare da tre palle break, che però annulla tutte con un mix di prime e coraggio. Sul 3-4, però, il break arriva per davvero, e ha la forma di un doppio fallo e di uno scambio duro nel quale Cobolli manda appena largo il recupero di dritto: Djokovic può così servire per il set.

Flavio, però, di paura non ne ha: gioca un grandissimo game in risposta, approfitta di un dritto largo del serbo a seguire la seconda al centro e piazza il controbreak a zero. Non è però finita: c’è un set point da annullare, e l’italiano lo fa prendendosi in dono il dritto appena largo dell’ex numero 1 prima di agire di propria iniziativa e andare sul 5-5. Sul 5-6 Cobolli si fa di nuovo recuperare da 40-0, ma due ace gli assicurano il tie-break. C’è di più: guadagna il minibreak di vantaggio già nel primo punto, restituito nel decimo perché Djokovic va in pressione fin dalla risposta e chiude con la palla corta. Sul 5-5 prima esterna e dritto in contropiede valgono il set point per Flavio, cancellato da uno schema prima al centro-rovescio lungolinea in avanzamento. Nel punto successivo, però, il serbo si espone al passante incrociato di dritto di Cobolli, che poi serve benissimo e chiude sull’8-6.

Dopo tre game di relativi brividi dall’una e dall’altra parte, l’italiano sale sul 30 pari sul servizio di Djokovic, che però usa molto bene il servizio per togliersi dai guai. Successivamente è Cobolli a cadere nel primo vero passaggio a vuoto di giornata, concedendo al 7 volte campione il break di vantaggio a 15. Un passaggio a vuoto che si prolunga almeno fino al 2-4 0-40, equivalente ad altre tre chance di allungo da parte di una versione del serbo decisamente rinfrancata rispetto al parziale d’apertura. Ed è la terza palla break quella decisiva, con la volée di rovescio a seguire il servizio che esce di un nulla. Rapidamente arriva il 6-2 con cui il conto dei set diventa ufficialmente pari.

Il momento di chiara difficoltà prosegue anche nell’inizio di terzo set, con Djokovic che riesce a dar sfogo al meglio del proprio repertorio e a portare a sette il numero di game consecutivi. Basta però un game a zero per rinfrancare Cobolli, che torna a giocare gli scambi lunghi che aveva spesso tenuto nel corso del match e va a guadagnarsi la palla break. E come la sfrutta: risposta vincente di dritto sulla prima di Djokovic che fa saltare in piedi mezzo Centre Court per il 2-2. Non contento, Flavio s’inventa un passante di dritto di solo polso in recupero che è ancora più incredibile e va ad aprirgli la strada per un altro game facile, del 3-2.

Comincia a scendere il sole sul Centre Court, il che crea problemi di ombra nel lato di campo del Royal Box. Ne fa le spese Cobolli su uno smash che capita proprio nella zona di cambio luce-ombra, ne fa le spese anche Djokovic che, usando le lenti a contatto per giocare, rimane chiaramente infastidito dalla situazione. Sul 5-5 il serbo piazza una gran risposta, Cobolli commette un doppio fallo ed è 15-30, poi sbaglia il rovescio dopo la seconda ed è 15-40. Perde ancora il dritto (oltre alla prima), l’italiano, ed è 5-6 per il serbo. Anche con un punto tra i più spettacolari del match Djokovic va a prendersi il 5-7 che lo porta avanti nel match.

Sull’1-0 per Cobolli e 30 pari,, Djokovic si salva con un dritto che resta in campo di un nonnulla prima di tenere il game, per poi slanciarsi e andare 15-30 nel game seguente. Lì è il dritto di Flavio a funzionare con efficacia, in un modo tale che riesce a riprendere in mano la situazione e a chiudere il game del 2-1. Seguono altri tre game, e segue anche un sole che smette di dare noie, e di nuovo l’azzurro si ritrova sotto 15-30, ma anche in questo caso è la combinazione servizio-dritto ad essere di grande aiuto per tirarlo fuori dai guai. Sul 4-4 per una volta Cobolli sembra poter avvicinare un minimo di tranquillità, ma sul 30-15 perde di nuovo la prima, oltre a mandare il rovescio in rete nel punto successivo, ed è palla break Djokovic. Sembra quasi annullata, ma quasi non vuol dire tutto: l’italiano a campo aperto sbaglia una volée di dritto facile, mettendola in rete e perdendo la battuta.

Il nervosismo mostrato dal serbo nei game precedenti d’incanto scompare. Cobolli fa comunque di tutto per tenere fino alla fine: una slam dunk alla Pete Sampras e una risposta vincente di dritto in allungo sul primo match point. Sul secondo Djokovic scivola e picchia anche male il ginocchio, stando anche diversi secondi a terra; l’azzurro va dall’altra parte ad aiutarlo e a sincerarsi che sia tutto ok. Applausi generali prima di quelli che stavolta sono davvero gli ultimi due punti, quelli che mandano il serbo per la 14a volta in semifinale.

Cobolli chiude il suo Wimbledon con un saldo vincenti-errori gratuiti di 51-44 contro il 39-22 di Djokovic, che porta a casa anche più punti rispetto alla lotta del match: 116-142, oltre ad avere una seconda infinitamente più efficace: 24/35 (69%) contro 19/52 (37%).

Google News Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
SEGUICI