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Richard Virenque accusa: “Io non ero dopato, Pantani e Ullrich positivi. Mi crocifissero”
Richard Virenque è tornato a parlare a margine del Tour de France ed è tornato sul celebre scandalo Festina che scosse la Grande Boucle nel 1998, quello poi vinto da Marco Pantani con la grandiosa rimonta nei confronti di Jan Ullrich. Il ciclista francese ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca e si è soffermato sul doping: “Mi hanno interrogato come se fossi la mente di una rete globale di doping. Dicevano che istigavo i miei compagni di squadra a doparsi. Riuscite a immaginarvelo? Non era così, non potevo anche volendolo…“.
Il sette volte vincitore della maglia a pois ha poi proseguito: “Willy Voet, il massaggiatore della mia squadra Festina, fu arrestato in Belgio con prodotti dopanti e dichiarò che si trattava di un problema di squadra, che stava solo eseguendo degli ordini. Ed è lì che tutto ebbe inizio. Pur sapendo che si trattava di un problema strutturale del ciclismo, concentrarono la loro attenzione su di me“.
Richard Virenque fa una rivelazione: “Nel 2013, il Senato francese ha reso pubblici i risultati dei test del Tour de France del 1998. Furono testati 180 ciclisti… Oltre cento risultarono positivi. Io? Non ero tra loro. Ma altri sì… chi? Pantani, Ullrich e molti altri. Eppure, tutta la pressione ricadde su di me, così mi allontanarono dal ciclismo. Mi crocifissero pubblicamente“.
Chiusura con riferimenti politici: “Ero il preferito di Chirac, allora presidente francese che mi aveva eletto a suo simbolo. E per colpire lui, colpirono me: venni fermato senza preavviso a Corrèze, il paese di Chirac. È stato simbolico: la polizia mi ha arrestato e mi hanno tenuto in custodia tre volte, 72 ore ogni volta. Sono sempre risultato negativo. Nonostante tutto, mi hanno incastrato“.
