Nuoto
Nuoto, Benedetta Pilato all’esame dei Mondiali: obiettivo medaglia nei 50 rana. Le avversarie più temibili
Per Benedetta Pilato sarà un Mondiale che vale più di una semplice gara. A Singapore, nella sua unica prova individuale, i 50 rana, l’azzurra andrà in cerca della quinta medaglia iridata consecutiva su questa distanza. Ma il contesto intorno a lei è cambiato: dopo un anno complicato, dentro e fuori dall’acqua, la sfida per salire ancora una volta sul podio si intreccia con un passaggio di vita sportiva che potrebbe rappresentare una nuova svolta nella sua carriera.
Dopo il quarto posto nei 100 rana ai Giochi Olimpici di Parigi — solo un centesimo fuori dal podio, sei dall’argento — e il record italiano in 1’05”44 stabilito nel 2024, Pilato ha vissuto mesi turbolenti. Problemi fisici l’hanno tenuta lontana dal top della forma e hanno pesato sulla sua assenza dai Mondiali in vasca corta. Il momento più delicato è arrivato agli Assoluti di Riccione: dopo la prima batteria disputata, l’azzurra ha lasciato il campo gara in anticipo, in aperto contrasto con il suo storico allenatore Antonio Satta. Un addio doloroso, mai realmente ricomposto.
Pochi giorni fa, la conferma ufficiale: dopo i Mondiali, Pilato lascerà Torino per trasferirsi a Roma, nella sede dell’Aniene, la sua società di appartenenza, e si allenerà sotto la guida di Mirko Nozzolillo. Un cambio netto, motivato anche dal desiderio di rilancio, in vista di un ciclo quadriennale che culminerà con i Giochi Olimpici di Los Angeles 2028, dove i 50 rana entreranno finalmente nel programma olimpico.
Ma prima di pensare al futuro, c’è un Mondiale da onorare. E nella gara regina dello sprint in rana, Benedetta Pilato è ancora una delle atlete più temute al mondo. L’ex primatista mondiale della distanza (29.30, record juniores che ancora le appartiene) ha nuotato tre volte sotto i 30” in questa stagione: 29.87, 29.90 e 29.99. Prestazioni che la pongono al secondo posto nel ranking mondiale 2024-2025, alle spalle della giovane estone Eneli Jefimova, leader stagionale con 29.83.
Il duello più atteso è con la lituana Ruta Meilutyte, campionessa del mondo in carica, primatista mondiale (29.16) e già tre volte iridata consecutivamente. Meilutyte ha saltato la finale dei 100 rana a Parigi ma, come già dimostrato in passato, riesce spesso a concentrare la forma nei momenti chiave. Quest’anno ha nuotato un modesto 30.18, ma non è mai il caso di sottovalutarla. Attenzione massima anche per Lilly King, statunitense due volte campionessa mondiale nei 50 rana e bronzo a Fukuoka 2023. Il 29.88 nuotato a giugno dimostra che è ancora competitiva: per lei sarà l’ultima grande rassegna internazionale prima del ritiro annunciato.
Oltre alle big, ci sono outsider che possono inserirsi nella lotta per il podio. La connazionale Anita Bottazzo, ad esempio, ha nuotato 30.25 nel 2025 e ha raggiunto una finale iridata proprio nella scorsa edizione: la giovane veneta potrebbe fare un ulteriore passo avanti. L’americana McKenzie Siroky, classe 2006, ha portato il personale a 30.05, mentre la cinese Tang Qianting, argento mondiale in carica, resta pericolosa nonostante un 2025 sottotono (30.23 il suo miglior crono). Più indietro ma comunque da tenere d’occhio Anna Elendt, tedesca da 30.28 stagionale, già argento nei 100 rana nel 2022, e la regolare Mona McSharry, che ha un personale di 30.29.
Benedetta Pilato ha già vinto quattro medaglie mondiali nei 50 rana: argento a Gwangju 2019 e Fukuoka 2023, bronzo a Budapest 2022 e a Doha 2024. Il titolo le è sfuggito finora, ma l’obiettivo è chiaro: risalire ancora una volta sul podio e magari giocarsi tutto fino all’ultima bracciata. Sarà anche l’occasione per dimostrare che, al di là dei momenti difficili, Benedetta è ancora una delle raniste più forti del mondo. E Singapore, in tal senso, potrebbe diventare il punto di ripartenza ideale verso nuove vette.
