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MotoGP

Jorge Lorenzo difende Bagnaia: “Lo capisco, è come me e Biaggi. Ma non potrebbe comunque battere Marquez”

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Jorge Lorenzo
Jorge Lorenzo / LaPresse

Jorge Lorenzo difende Francesco Bagnaia. L’ex pilota spagnola, nel suo podcast “DURALAVITA“, ha valutato la situazione di Pecco nel Mondiale di MotoGP. Dopo nove appuntamenti, il distacco del centauro italiano dal compagno di squadra in Ducati Factory, Marc Marquez, è di 110 punti. Una differenza enorme, frutto sia della classe dell’iberico che dei problemi di Bagnaia in sella GP25.

Lorenzo, da questo punto di vista, ha analizzato quanto sta accendo, forte della sua esperienza in MotoGP e anche da compagno di squadra di Marquez: “Sono dalla parte di Pecco, lo difendo. Non credo che ci sia così tanta differenza tra lui e Marc. Secondo me il divario è grande perché Bagnaia non si trova bene con la moto. Certo, Marquez è migliore del suo compagno sotto molti aspetti: fisicamente, in frenata e nella gestione delle gomme… Ma condivido anche la tesi di Pecco perché ho sperimentato personalmente qualcosa di simile su moto che non mi piacevano“, ha dichiarato.

L’ex centauro iberico ha fatto una puntualizzazione: “Ci sono due tipi di piloti. Quelli molto sensibili, come me, Pecco, Biaggi, Kocinski che abbiamo bisogno di una moto perfetta per ottenere la miglior performance. Poi ci sono piloti come Stoner, Capirossi o Marquez, capaci di essere aggressivi con qualsiasi mezzo“. C’è stata però un’ammissione: “Bagnaia con più feeling potrebbe battere Marquez? Sarebbe più vicino a Marc. Ma quando si mette il pilota più forte sulla miglior moto…“.

Facendo dei parallelismi tra il percorso di Pecco e il proprio, Lorenzo ha aggiunto: “Nei test di inizio 2018 in Ducati non mi trovavo bene con la nuova moto e, fino all’ultimo momento, la squadra e io eravamo indecisi se rimanere alla versione del 2017. La prima gara in Qatar era stata un disastro. Poi ci eravamo resi conto che, oltre al telaio, era cambiato anche il serbatoio: era più rotondo, più stretto e più basso. Così chiesi di modificarlo“, ricordando che poi quella modifica gli consentì di prevalere in tre circostanze.

Nell’anno successivo ci fu poi l’esperienza da team-mate in Honda con Marc, l’ultima stagione della carriera di Jorge: “Provai il set-up di Marc molte volte, ma non era utilizzabile a lungo termine. Dopo aver fatto 3, 4 o 5 giri, non ce la facevo più. Inizialmente mi sembrava di andare forte, sentendo il posteriore molto basso e l’anteriore molto duro. Però non era il mio stile e, alla lunga, i tempi non mi riuscivano, anche non è possibile trasformarsi di colpo in Marc Marquez“.

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