Formula 1GP Spagna
Ferrari, è tempo di pensare al 2026. Rivoluzione regolamentare e nuovi motori: vietato sbagliare ancora
Il weekend di Barcellona era stato cerchiato in rosso sul calendario dalla Ferrari (e da tanti altri team) per tirare una riga, fare un bilancio della prima parte di stagione e soprattutto effettuare delle valutazioni sulle possibili prospettive per il resto del 2025. A Maranello purtroppo il piatto piange, perché a giugno è già sfumata la possibilità di giocarsi il titolo costruttori e anche quello piloti.
Da qui a fine anno l’obiettivo massimo potrà essere concludere in seconda piazza nel campionato riservato ai team e magari in terza posizione con Charles Leclerc nel Drivers’ Championship. I sogni di gloria dello scorso inverno sono dunque evaporati definitivamente, di conseguenza la priorità diventa quella di azzeccare il progetto 2026 quando entrerà in vigore la rivoluzione regolamentare.
Ovviamente la squadra emiliana dovrà continuare a dare tutto in pista nel tentativo di massimizzare il potenziale della SF-25 e togliersi qualche soddisfazione, andando a caccia perlomeno di una singola vittoria di tappa (e di un bel risultato nel GP di casa a Monza) e cercando di mettere a punto alcuni meccanismo che potranno rivelarsi utili eventualmente nella prossima stagione qualora ci fosse in palio il Mondiale.
Verso luglio Ferrari dovrebbe introdurre degli sviluppi (si parla soprattutto di alcune modifiche alla sospensione posteriore) su cui gli ingegneri stavano già lavorando da alcune settimane, ma sperare di colmare il gap prestazionale dalla McLaren è ormai utopistico e sarebbe a questo punto comunque inutile, visto il distacco accumulato in campionato. E intanto il digiuno iridato prosegue inesorabilmente per il Cavallino.
