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Tennis

Tarpani, l’allenatore di Francesco Passaro: “Se mette il 70% di prime, perde con pochi. Il diritto fa la differenza”

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Francesco Passaro/ IPA Agency

Un giocatore in fortissima crescita. Con ancora un margine di miglioramento evidente. A garantirlo è Roberto Tarpani, storico allenatore di Francesco Passaro intervenuto sabato 10 maggio in occasione della puntata di TennisMania, rubrica di approfondimento a cura di Dario Puppo, Massimiliano Ambesi e Guido Monaco.

Il coach del giovane tennista, intercettato da Monaco agli Internazionali di Roma, ha parlato del suo pupillo all’indomani della convincente vittoria contro Grigor Dimitrov, ponendo l’accento sui principali punti di forza dell’atleta: “Partita migliore della sua vita? Come risultato. Come rendimento può giocare meglio, ha dei margini. Noi lavoriamo tanto al servizio perché per lui è un’arma importante. Quando supera il 70% di punti vinti con la prima, poche volte perde. Cresciuto tanta sullo slice a destra ad uscire, questo è un bell’aspetto che gli consente di aprirsi il campo per poi iniziare a spingere con il dritto. Già il kick lo sapeva fare bene tenendo una buona percentuale di velocità che andava sempre sopra i 200 km/h con la prima”.

Un grande stato di forma quello di Passaro che, curiosamente, sembra esaltarsi proprio nella Città Eterna: “Cosa succede a Roma? Non saprei, forse l’ambiente: a lui piace tanto l’energia e la carica che mette Roma, specie per un italiano. Non è facile rientrare dopo gli infortuni e nemmeno io pensavo potesse avere queste prestazioni dopo tre mesi di inattività, considerando che non aveva giocato dal 9 febbraio ad eccezione di una partita a Napoli dove si è rifatto male. Sotto l’aspetto mentale ognuno ha i suoi tempi di maturazione, lui ha margine perché negli anni è migliorato, due anni fa non aveva questa consapevolezza dei suoi mezzi, cosa su cui noi cerchiamo di lavorare costantemente. Meglio questa generazione o quella di prima? 2001 e 2002 e 2003 sono delle bellissime annate, siamo messi bene”. 

Tarpani ha quindi proseguito: “Credo molto in lui, conosco le sue qualità. Alcune situazioni sono state influenzate da infortuni e da atteggiamenti che lui può migliorare. Ma le qualità tecniche, il servizio e il dritto fanno la differenza, lui ha migliorato tantissimo il rovescio negli ultimi 3 anni, è un colpo che gli permette di girarsi con il dritto e spingere. Questo dritto è importante, consistente e complesso soprattutto sulla terra fa la differenza. Ha investito molto tempo giocando sul veloce, lui ha giocato poco sul veloce fino a 20 anni, è stato bravo dopo la Next Gen 2022 a fare sette mesi solo sul veloce per migliorare alcune lacune tecniche”. 

Inoltre l’allenatore ha aggiunto: “L’anno scorso dopo Torino ha fatto un altro mese in cui aveva tirato il fiato, purtroppo a luglio quando avevamo un po’ di tornei si è dovuto fermare per un mese a causa di una micro frattura ad una costola. Poi ci sono stati tre mesi dove ha saltato tutto il Sud America e Indian Wells. Lui voleva andare”. 

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