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Tennis

Mats Wilander si sbilancia: “Sinner mi ricorda più i Big-3 di Alcaraz e Musetti sarà tra i primi tre del mondo entro il 2025”

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Mats Wilander
Wilander / LaPresse

Mats Wilander era presente a Roma per ricevere l’ambito premio della Racchetta d’Oro e ha avuto modo di gustarsi le finali del singolare femminile e maschile degli Internazionali d’Italia, con il successo di una straordinaria Jasmine Paolini e dello spagnolo Carlos Alcaraz contro Jannik Sinner. L’ex campione svedese, a questo proposito, ha concesso un’intervista a Eurosport, partendo proprio dalla sfida tra Carlitos e Jannik.

È incredibile quanto spin ci mettano ed è incredibile quanto forte la colpiscano. Scattano letteralmente da una parte all’altra, e alla fine anticipano il tempo. Jannik è molto probabilmente un po’ troppo vicino alla linea di fondo su un campo in terra per battere Alcaraz. Penso che possa farlo, ma credo che molto probabilmente debba apportare delle modifiche. Un’altra cosa che noti, di Alcaraz, è quanto nasconda bene la smorzata“, le sue parole.

Visto il riscontro del Foro Italico, si pensa che Alcaraz sia il favorito vero per il successo a Parigi, confermando quindi il titolo dell’anno scorso al Roland Garros. Wilander, però, non è così convinto: “Non direi che Carlos sia il favorito assoluto perché il primo set a Roma poteva andare in qualsiasi direzione. Jannik avrebbe potuto vincerlo e la partita cambiare. Difficile credere quanto bene abbia giocato l’azzurro dopo tre mesi di pausa nel torneo. E posso anche capire perché nel secondo parziale il suo livello sia calato un po’. Ma per me è un antipasto incredibilmente emozionante per il Roland Garros, perché quello che speriamo ora è Carlos Alcaraz, testa di serie numero due, incontri nella finale di Parigi il n.1. Sarebbe la partita per questa generazione, forse la più importante che abbiamo visto in questa generazione“.

A proposito dell’atto conclusivo parigino ha aggiunto: “Credo che giocare al meglio dei cinque set aiuti Sinner. Penso che il pubblico francese ovviamente non sarà tutto per lui. Anzi, molto probabilmente ce ne sarà un po’ di più per lo spagnolo e ritengo che sia più facile da gestire per l’italiano. Può rilassarsi un po’. Quindi dovrebbe essere ancora più equilibrata se giocano contro sul Philippe Chatrier tra circa tre settimane“.

Wilander ha anche parlato delle differenze tra n.1 e n.2 del mondo, paragonandoli ai Big-3: “Sinner me li ricorda maggiormente di Alcaraz per via della sua mentalità. Quindi la grande domanda è: Carlos Alcaraz tornerà mai al numero uno del mondo, o entro un anno, o entro due anni? Perché penso che in termini di costanza in ogni torneo, ogni giorno, ogni partita, Sinner sarà lì. E quando un record è così, quando è rimasto in piedi per due anni prima di perdere in due set, questo dice tutto. L’iberico ha bisogno di grandi motivazioni per rendere al top, mentre l’azzurro ha fatto vedere maggior consistenza per più tempo“.

Un’ultima considerazione sulle possibilità di Lorenzo Musetti, in grande ascesa nelle ultime settimane: “Può giocare contro qualsiasi giocatore. Mette a disagio chiunque. E oggi ci sono pochissimi giocatori nel Tour che mettono a disagio l’avversario. Sta iniziando a servire meglio. E penso che il servizio sia ciò che gli impedisce di essere competitivo con Alcaraz e Sinner, ma tutti possono migliorarlo. Solo che ha il rovescio a una mano. E contro certi giocatori e certi campi, non è così facile difendersi o essere aggressivi. La concentrazione di Musetti a volte cala un po’, ma ha fatto un enorme passo avanti e mi aspetto che continui a migliorare e sia tra i primi tre o quattro giocatori alla fine dell’anno“.