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Golf, Jhonattan Vegas sorprende e balza al comando del PGA Championship dopo il primo round

I migliori golfisti del panorama internazionale danno il via ad uno dei quattro Major stagionale. Spazio infatti al PGA Championship (montepremi 18,5 milioni di dollari), evento nato nel lontano 1916 ed organizzato in coabitazione tra PGA Tour, Tour europeo e Japan Golf Tour. Al termine della prima tornata guida a sorpresa Jhonattan Vegas. Il quarantenne venezuelano sigla un round da -7 (64 colpi) piazzando 9 birdie e 2 bogey.
Per il sudamericano due lunghezze di margine sui suoi più immediati inseguitori che portano il nome dell’americano Ryan Gerard e dell’australiano Cam Davis. Quarta posizione con lo score di -4 per gli inglesi Aaron Rai e Luke Donald, il tedesco Stephan Jaeger, l’americano Ale Smalley ed il neozelandese Ryan Fox. Classifica chiaramente cortissima con circa 60 golfisti racchiusi in 7 colpi al termine della prima tornata.
Sul percorso par 71 del Quail Hollow Club di Charlotte (North Carolina, Stati Uniti d’America) chiudono la top ten in nona posizione con il punteggio di -3 gli americani J.T. Poston, Keegan Bradley e Michael Thorbjornsen, lo svedese Alex Noren, il danese Rasmus Hojgaard, il giapponese Ryo Hisatsune, lo scozzese Robert Macintyre, gli inglesi Tyrrell Hatton e Matthew Fitzpatrick, il colombiano Nico Echavarria ed infine il portoricano Rafael Campos.
Avvio positivo per Scottie Scheffler. Il numero uno dell’Official World Golf Ranking saggia le condizioni del percorso chiudendo con un buon -2. Andamento altalenante per l’americano, che ha messo a segno un eagle, 4 birdie, 2 bogey ed un doppio bogey alla buca 16. -1 e 29esima posizione invece per lo spagnolo Jon Rahm, star del LIV Circuit che si rivede durante i Major. Esordio in salia per il campione in carica Xander Schauffele, che parte con un sornione +1 che lo colloca al 60° posto. Ancor peggio fa Rory McIlroy. Il nordirlandese è a rischio taglio a causa del +3 siglato nel round d’apertura. Sfuma infine il sogno di Career Grand Slam per Jordan Spieth. Il trentunenne statunitense incappa in una giornata no ed in un nefasto +5 che lo allontana da ogni sogno di gloria.