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GIGANTE! Capolavoro di Matteo: supera l’ex finalista Tsitsipas e plana al 3° turno del Roland Garros!
Matteo Gigante compie l’impresa della vita, almeno fino a questo momento della sua carriera. Il romano piazza il colpo sul Court Simonne Mathieu eliminando Stefanos Tsitsipas, che al Roland Garros andò avanti di due set in finale contro Novak Djokovic nel 2021 e ancora solo due anni fa era all’ultimo atto a Melbourne. 6-4 5-7 6-2 6-4 il punteggio che manda il classe 2002 a sfidare l’USA Ben Shelton al terzo turno: in palio c’è presumibilmente Carlos Alcaraz, Damir Dzumhur permettendo. E continua la crisi del greco a livello Slam: da Wimbledon 2024 non va al di là del secondo turno.
Per tutta la prima mezz’ora buona Gigante regge con una discreta tranquillità sia il peso del terzo campo per importanza che il peso del nome di Tsitsipas, nonché la sfida sul rovescio. Questo pur se una palla break da annullare, quella sull’1-2, c’è; in generale l’italiano mostra i perché della sua buona forma. Sul 3-4, però, cede un 30-0 di vantaggio (di nuovo) e deve affrontare un altro momento critico, sul quale il greco non trova la palla di rovescio sulla risposta. L’ex finalista, poi, qualche disastro lo combina, fronteggiando così a sua volta due palle del 5-4. Il dritto, sul 30-40, tradisce Tsitsipas e manda Gigante sul 5-4. Pochi minuti e arriva il set conquistato dal giocatore romano in 40 minuti.
Il primo grande momento di difficoltà per l’azzurro arriva nel quarto gioco del secondo parziale, con una fase di appannamento in termini di gioco della quale Tsitsipas approfitta: break a zero del greco e 1-3. Non troppo d’improvviso, però, Gigante riesce a trovare la via del recupero, anche perché il suo avversario commette una serie a metà tra lo spiegabile e l’inspiegabile, il che vuol dire approdo fin sul 4-4. Il mancino classe 2002 di Roma si mostra in fiducia, e sul 5-5 ha anche le sue possibilità di andare avanti con tre palle break, di cui due consecutive, ma è sempre Tsitsipas ad avere il controllo della situazione. Improvvisamente arrivano tre errori uno peggiore dell’altro di Gigante, ma nel momento sbagliato: sul 5-6, fatto che consegna all’ellenico il set.
Nel terzo set si parte con due errori di dritto e due doppi falli di Tsitsipas, che all’atto pratico si fa il break da solo senza che Gigante nulla debba realmente fare nella fattispecie. Il momento di Matteo è di quelli veramente felici: sul 3-1 gioca un game magnifico con risposta all’incrocio delle righe per avere tre palle del 4-1. Il greco recupera due punti, ma un altro doppio fallo significa doppio break. In sostanza, quello che arriva a stretto giro è un 6-2 che rimanda avanti il capitolino.
Tanto per cambiare, il quarto parziale vede di nuovo partire meglio Gigante, che mette insieme un numero di highlights da video di quelli lunghi per strappare ancora una volta la battuta a Tsitsipas e salire sul 2-1. Matteo si trova ormai in un momento di esaltazione non da poco, nel quale le trame del greco spesso sbattono contro le sue. Come accade nel durissimo ottavo gioco, detto anche sul 4-3: non meno di quattro sono le palle break dell’ex finalista, ma Gigante è sempre pronto alternativamente a servirgli sul rovescio o a riempirlo di palle corte ben costruite. Sul 5-3 arrivano altri numeri e un match point, sul quale però non c’è niente da fare con la discesa a rete di Tsitsipas. L’italiano va a servire per il match, ma finisce sotto 15-40, gioca due punti coraggiosissimi, fronteggia un’altra palla break, mette giù una gran prima esterna, si vede ribaltare lo scambio, si salva un’altra volta con l’ottavo ace e poi colpisce verso l’incrocio per il secondo match point. La chiusura è quella perfetta: il nono ace, l’ultimo, e tre ore e 6 minuti dopo l’inizio arriva una fine spettacolare per Gigante.
La cosa che fa grandissimo piacere è la capacità di Gigante di tenere gli scambi corti, cosa in cui prevale (di poco, ma prevale) in termini numerici: 76-64 sotto i 4 colpi. E anche sopra è sostanzialmente pari (54-53). Eccellenti le doti a rete, come eccellente per i termini della terra rossa è il saldo vincenti-gratuiti, 42-46 contro 31-49. Com’è come non è, siamo di fronte a una delle storie più belle del Roland Garros. Che parte dal Challenger di Roma di un mese fa e che continua attraverso le strade del Bois de Boulogne a Parigi.
