Formula 1GP Emilia-Romagna
F1, la Ferrari esce da Imola senza infamia e senza lode. La SF-25 resta un enigma privo di soluzione

La Ferrari archivia il Gran Premio di Emilia Romagna con il quarto posto di Lewis Hamilton e il sesto di Charles Leclerc. Un risultato deludente tout-court, ma rassicurante se parametrato a quanto si è visto in qualifica. Questione di prospettive nel guardare una Rossa che, in questo 2025, proprio non vuole saperne di recitare un ruolo da protagonista.
Partiamo dagli aspetti positivi. La partenza dalla sesta fila imponeva la necessità di sparigliare le carte, seguendo strategie differenti. Missione compiuta, perché la sosta anticipata di Charles Leclerc si è rivelata una mossa puntuale, purtroppo poi vanificata dalla VSC e dalla Safety Car. Viceversa, sono circostanze che hanno aiutato Lewis Hamilton, il quale ha seguito una tattica completamente diversa. Il passo è poi stato solido, dinamica indispensabile se si vuole lasciare un segno, seppur minimo.
Il risvolto negativo è il fatto di aver dovuto impostare il GP in questo modo sulla base delle fondamenta poste sabato. Perché la SF-25 si eclissa quando è necessario ricercare la prestazione pura? La risposta al momento non c’è. Lo hanno ammesso sia Vasseur che Leclerc. Dopo sette weekend (pari quasi a un terzo di stagione), a Maranello non sono ancora riusciti a comprendere i mali della loro ultima creatura. Una dinamica, a ben pensarci, inquietante.
Ora ci si trasferisce a Montecarlo, contesto che fa storia a sé. Non bisognerà farsi ingannare dai riscontri del Principato, siano essi positivi o negativi. Di certo, se la Ferrari soffre tremendamente la qualifica, quello di Monaco si annuncia come un weekend lacrime e sangue. Comunque vada, sarà uno stand alone, slegato dal resto del Mondiale.
Sarà Barcellona, tra due settimane, l’appuntamento cruciale per il Cavallino Rampante. Non solo perché entrerà in vigore la tanto strombazzata direttiva tecnica che vieta le ali flessibili, bensì soprattutto perché il Montmelò è cartina tornasole del vero valore delle monoposto. Per ora, quello della SF-25 è quello della comprimaria. Per passare in primo piano bisognerà lavorare parecchio.
Di certo c’è che non si può accogliere un quarto e un sesto posto come un risultato soddisfacente. Basta per salvare la faccia, soprattutto a domicilio, ma Ferrari deve (e può) ambire a molto di più. È tuttavia imperativo risolvere il rebus del sabato, perchè se non si capisce cosa non funziona sulla SF-25, c’è il rischio di non non sapere come muoversi in ottica SF-26 (o come si chiamerà la monoposto del sempre più proverbiale “anno prossimo”).