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Formula 1GP Spagna

F1, il GP di Spagna è uno spartiacque nella stagione 2025. Segnerà la rotta di McLaren, Ferrari e Verstappen

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Piastri Verstappen
Piastri Verstappen Lapresse

Il Gran Premio di Spagna di F1, programmato per domenica 1 giugno, rappresenta a tutti gli effetti uno spartiacque nell’economia della stagione. Sia perché la pista del Montmelò è considerata la cartina tornasole del vero valore delle monoposto, sia perché entrerà in vigore la tanto chiacchierata TD018, la direttiva tecnica decisa dalla Fia per ridurre del 40% la massima flessibilità tollerata delle ali.

C’è dunque curiosità per capire quale sarà la competitività dei vari team. Forse non cambierà niente, forse i rapporti di forza si modificheranno. Al momento, ogni ipotesi equivale al suo contrario. Lo scopriremo tra sabato e domenica. In particolare, sono tre le squadre da tenere d’occhio. McLaren, Ferrari e Red Bull.

Il Team di Woking sinora ha dominato la scena (6 vittorie su 8 e più del doppio dei punti rispetto alla seconda nel Mondiale costruttori). Continuerà a farlo? La Scuderia di Maranello è reduce dall’exploit prestazionale di Monaco. È stata una rondine isolata, attirata dall’anomalo layout monegasco, oppure è arrivata la primavera? Il Drink Team, arroccato attorno a Max Verstappen, può davvero continuare a sfidare Oscar Piastri e Lando Norris nella rincorsa al Mondiale? Se sì, la TD018 può essere un giovamento o un nocumento?

Tante domande a cui il Montmelò dovrà dare delle risposte. Chiaramente, il responso dell’autodromo edificato sulle colline di Barcellona rappresenterà un’ascendente determinante nelle prospettive per il 2025 di ogni team e, di conseguenza, sulla programmazione del lavoro da svolgere nelle prossime settimane.

In tale contesto, la lotta per il titolo piloti passa paradossalmente in secondo piano, almeno per il momento. Tornerà di moda. Sempre con gli stessi tre protagonisti? Altra domanda a cui trovare risposta. Non al Montmelò, però, bensì negli appuntamenti successivi.

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