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Chi è Jiri Lehecka, l’avversario di Sinner al Roland Garros oggi: servizio potente e ottima solidità da fondo

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Jiri Lehecka
Lehecka / Corinne Dubreuil/ABACAPRESS.COM / IPA Sport

Jannik Sinner contro Jiri Lehecka, capitolo quarto. Ma è anche il primo nel 2025, quello che mette di fronte, nel terzo turno odierno al Roland Garros, il numero 1 del mondo e il ceco, uno dei nomi migliori della nuova generazione di una scuola che da numerosi decenni sforna figure di altissimo livello, quando non campioni rimasti sempre nella memoria collettiva.

Nato a Mlada Boleslav l’8 novembre 2001 (pochi mesi dopo Sinner), ma di fatto originario della vicina Knezmost, che conta circa 2300 anime, Lehecka è cresciuto a pane e sport: praticava anche sci, ciclismo e nuoto. Ad ogni modo, cresciuto nella via del tennis, ha ammirato due giocatori che più diversi proprio non potevano essere: Tomas Berdych, gran servizio e gioco da fondo che si faceva valere eccome, e Radek Stepanek, che faceva della fantasia e del gioco a rete il suo marchio di fabbrica.

E con Berdych Lehecka condivide qualcosa: Michal Navratil. Il quarantaduenne di Prostejov, una volta appesa la racchetta al chiodo, per diversi anni ha fatto parte del team dell’ex finalista di Wimbledon nel ruolo di partner durante gli allenamenti. Non solo: è proprio Berdych che per un periodo è stato coach di Lehecka, prima della separazione avvenuta nello scorso settembre. Il classe 1985 ci ha però sempre tenuto a ricordare una cosa: Berdych non è Lehecka. Anche se, questo è vero, in lui rivedeva qualcosa di sé, vedendolo peraltro anche come un lottatore già in giovane età.

Vero, Berdych non è Lehecka e viceversa, ma è pur vero che il classe 2001 serve in modo potente, anche se il fatto di avere una media vicina ai 220 km/h non sempre corrisponde a una grande precisione. Non è un caso che, nella classifica del serve rating stilata dall’ATP su dati Infosys, nella quale Sinner è quinto con 294.7 (il leader è Matteo Berrettini), Lehecka sia al 32° posto con 274.6. Un fatto giustificato dal 60% di prime in campo, con cui vince il 74,3% dei punti. Circa dello stesso livello la seconda (51,7% di punti vinti).

Dotato di un bel gioco da fondo, potente e in grado di far male quando lasciato libero di esprimersi: non è raro vedere suoi vincenti restare a parecchia distanza dai suoi avversari, ma ha anche una capacità di lettura tattica degli incontri che si lascia apprezzare. Inoltre un avvertimento su di lui l’ha lanciato in passato Novak Djokovic, non proprio uno qualsiasi: il serbo ha pubblicamente lodato la preparazione atletica di Lehecka.

Con Sinner ha condiviso più di una cosa: innanzitutto la passione per i motori (celebre la frase: “Tutto quello che ha quattro ruote e più di 500 cavalli fa per me”), poi un dettaglio particolare risalente a Roma. Proprio Lehecka, infatti, è stato il primo giocatore ad allenarsi al Foro Italico con Jannik dopo la fine dello stop di tre mesi.

Attuale numero 34 del mondo, ma con un passato da numero 22 a febbraio 2025, già in grado di raggiungere i quarti di finale agli Australian Open 2023 e a Wimbledon in quello stesso anno, ha già due titoli nel cassetto: Adelaide 2024 e Brisbane 2025, sintomatici della sua predilezione per il veloce australiano. Anche sulla terra, però, sa farsi valere, per quanto l’unica semifinale sia giunta a Madrid, che con i suoi 650 metri sul livello del mare rappresenta una particolarità nel tennis. In quel 2024, fra l’altro, fu l’ultimo a battere Rafael Nadal nella capitale spagnola, non facendosi irretire da quello stesso ambiente madrileno di fronte al quale altri non erano riusciti a mantenere lo stesso aplomb. Sette le sue vittorie contro top ten, tra le quali spicca quella dello scorso febbraio, nei quarti di Doha, contro Carlos Alcaraz: le altre sono arrivate contro Medvedev (due), Rublev (due), Auger-Aliassime e Dimitrov (una a testa).

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