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Antonio Tiberi: “Troppo dolore, la spinta sulle gambe è cambiata dopo la caduta”
Antonio Tiberi si è staccato dal gruppo dei migliori quando mancavano otto chilometri alla vetta del Mortirolo, la salita di riferimento della diciassettesima tappa del Giro d’Italia. Il corridore laziale ha pagato a caro prezzo la caduta di sabato a Nova Gorica, sembrava essersi ripreso ma già ieri aveva perso terreno e oggi è andato in crisi, arrivando a Bormio con un ritardo di 10’31” dal messicano Isaac Del Toro e scivolando al quindicesimo posto in classifica generale a 14’48” dalla maglia rosa.
Antonio Tiberi ha analizzato la propria prestazione ai microfoni di Spaziociclismo: “Il mio obiettivo principale oggi, visto come mi sentivo in partenza, era concludere la tappa. A dire il vero, non ho rimpianti perché non riuscivo ad andare più di così visto il dolore che avevo. Ho stretto i denti per arrivare qui a Bormio e già di questo sono contento. Ho provato a fare il massimo per tenere le ruote del gruppo ma purtroppo, per il dolore, non ce l’ho fatta a fare più di così”.
Il peggioramento era temuto da parte dell’alfiere della Bahrain-Victorious: “Questa mattina mi sono svegliato e mi dava molto più fastidio rispetto agli altri giorni. Penso sia soprattutto per lo sforzo di ieri, che sono già andato al limite. Mi aveva infatti iniziato a fare male già ieri a metà gara. Dopo la caduta, il che è anche normale, vedevo già dai numeri che la spinta delle gambe non era uguale a causa della botta che ho dato sull’anca. Infatti è proprio sulla parte sinistra, vicino dove ho la ferita, a darmi fastidio”.
