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Il dt Carca bacchetta gli slalomisti azzurri: “Imparino da Gross! Vinatzer deve guardare il quadro, non la cornice”

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Alex Vinatzer
Vinatzer / LaPresse

Tempo di bilanci per la squadra italiana nei Mondiali 2025 di sci alpino e sul versante maschile il bilancio è di zero medaglie a Saalbach (Austria). Chiaramente il riscontro non può essere positivo, anche sulla base delle difficoltà che si sono notate nella prima manche dello slalom sulle nevi austriache.

Da questo punto di vista, Massimo Carca (direttore tecnico della Nazionale maschile) non è andato per il sottile nella sua analisi: “Oggi non siamo riusciti ad interpretare neve e tracciato. Devo dire che i giovani devono imparare da Stefano Gross che ha dimostrato con grinta e tenacia si poteva fare di più. Lui ha fatto il suo massimo, i giovani non altrettanto“, il parere di Carca.

Il veterano azzurro, infatti, ha chiuso in quattordicesima posizione (+1.88), risultando nettamente il migliore degli azzurri, mentre tra le fila della nouvelle vague si piangono lacrime amare. Un disastro la prima manche di Alex Vinatzer, molto poco fluido nella sua azione e solo 23° a 2.54 dalla vetta. Se possibile, Tobias Kastlunger ha fatto ancora peggio, visto il 29° tempo a 3.22.

Ora dobbiamo cercare di raccogliere il massimo dalle ultime due gare, non dimentichiamo che solo poche settimane fa Vinatzer è salito sul podio a Kitzbühel. Però manca la costanza, deve riuscire a fare ordine nelle scelte, anche del materiale. E’ un momento in cui deve guardare più il quadro, meno la cornice. In Coppa Europa i giovani hanno fatto uno step in avanti; abbiamo scelto di non portarli al Mondiale perchè riteniamo che prima si debba qualificarsi nei 30 in Coppa del Mondo; in questi mesi hanno migliorato il ranking e partiranno con pettorali più bassi. Ora bisogna dare continuità, abbiamo cambiato qualcosa nello staff la scorsa primavera ed ora continuiamo su questa strada“, le sottolineature di Carca.

Allargando il discorso alle altre specialità, come il gigante: “Luca De Aliprandini è stato fatto un grande lavoro: nella prima manche era di fatto a pari merito con la medaglia d’oro e l’argento su una pista e una neve che non ama. Nella seconda ha lasciato qualcosa per la tanta aggressività per provare ad attaccare il podio, come successo anche a diversi top; ora è quinto al mondo. Della Vite è veloce ma continua a sbagliare troppo; Vinatzer ha avuto un calo in gigante; abbiamo analizzato il perché, non essendo al top nella sua disciplina può succedere. Franzoni ha fatto quello che ci aspettiamo che faccia nei prossimi anni“.

Approfondendo poi il tema: “La formazione maschile non ha raccolto medaglie, a parte il parallelo a squadre, ma ce la siamo giocata in tutte le gare: SuperG, discesa, combinata a squadre, gigante. Siamo stati lì, a decimi: Paris è tornato in alto dopo mesi difficili, è stato quarto in discesa, ha commesso un grave errore in superG, la gara che mi dà più rimpianti. Paris e Franzoni potevano fare davvero bene, peccato per gli errori ma la velocità c’è. Abbiamo avuto le carte per giocarcela, ma le medaglie le prendono solo in tre: la Svizzera ha dominato, l’Austria è cresciuta qui a Saalbach. In slalom invece dobbiamo riuscire con il lavoro dei giovani a mettere un po’ in ordine la squadra” (fonte: FISI).