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Sci Alpino

Tommaso Saccardi: “Crisi dello slalom? Motivi molteplici. Voglio fare esperienza e vincere”

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Tommaso Saccardi
Tommaso Saccardi / Lapresse

Tommaso Saccardi è uno dei nomi nuovi dello sci alpino italiano: il 23enne ha fatto il proprio esordio in Coppa del Mondo a Madonna di Campiglio nel 2021, ma soltanto da questa stagione sta gareggiando con continuità nel massimo circuito internazionale itinerante. L’azzurro non è riuscito a qualificarsi alla seconda manche in slalom tra Levi, Alta Badia, Madonna di Campiglio e Adelboden, ma in Coppa Europa è riuscito a vincere sul podio di Levi ed è stato quarto in Val di Fassa prima di Natale. Il nostro portacolori si è raccontato in un’intervista concessa a OA Sport.

A Levi avevi sciato con ottimi tempi prima di uscire, in queste prime gare di gennaio invece hai fatto un po’ più di fatica. Come è stato il tuo impatto e quali sono state le difficoltà che hai incontrato in Coppa del Mondo? 

Levi è una pista che mi è sempre piaciuta molto, dove avevo già raccolto un buon risultato due anni fa in Coppa Europa. Ho trovato subito un giusto feeling con la neve, ma nonostante ciò ho commesso comunque un errore fatale. Nelle gare di Coppa del Mondo che ho disputato in seguito ho avuto più difficoltà con la pista più segnata e condizioni non sempre favorevoli, con le quali devo ancora fare esperienza e lavorare in allenamento. La Coppa del Mondo, oltre all’aspetto puramente tecnico e agonistico, ti carica di una tensione non indifferente che devi saper gestire e che sicuramente migliora sempre di più con la partecipazione”. 

In Coppa Europa hai dimostrato di essere molto veloce, anche vincendo una gara, ma hai commesso anche diversi errori. Come si trova il compromesso tra velocità e solidità e quanto ci sei distante? 

Fortunatamente la velocità è sempre stata una dote che mi ha contraddistinto negli anni, purtroppo a causa di una tecnica da migliorare e di una scarsa capacità di interpretare il tracciato ho sempre raccolto meno di quello che avrei potuto. Ho fatto dei grossi passi avanti alla ricerca del giusto compromesso tra velocità e stabilità, ma non ho ancora raggiunto appieno l’obiettivo, poiché commetto ancora parecchi errori”. 

Il francese Amiez si è fatto la gavetta in Coppa Europa ed ora, a 26 anni, lotta per vincere in Coppa del Mondo: per te è fonte di ispirazione? 

Amiez è una grande fonte di ispirazione e l’esempio che ogni atleta ha i propri tempi di maturazione agonistica”. 

Perché nello sci attuale è sempre più difficile ottenere grandi risultati da giovanissimi, quindi prima o intorno ai 20 anni? 

Grazie ai materiali attuali la velocità in gara è aumentata e di conseguenza anche le difficoltà, perciò è necessaria una maggiore esperienza”. 

L’Italia è proprio numericamente e quantitativamente in difficoltà nello slalom maschile. Come te lo spieghi? 

Molto probabilmente c’è stata una concomitanza di fattori come il calo del numero degli sciatori agonisti. Per un periodo storico particolare dove non vi è abbondanza di neve, per i che costi sono aumentati smisuratamente, per i numerosi infortuni che obbligano gli atleti a fermarsi per diverso tempo…”. 

Qual è la tua caratteristica principale come slalomista e dove invece pensi di dover ancora progredire? 

La mia caratteristica principale è la capacità di condurre la curva con un buon taglio e produrre velocità, mentre una qualità ancora da allenare è l’agilità e la rapidità per ridurre al minimo gli errori”. 

Sei quarto nella classifica di slalom in Coppa Europa. Il tuo obiettivo è guadagnarti il posto fisso per la Coppa del Mondo 2025-2026? 

Assolutamente sì”. 

I Mondiali di Saalbach sono un tuo obiettivo? Avresti però bisogno di gareggiare in Coppa del Mondo… 

L’obiettivo è gareggiare in Coppa del Mondo per fare esperienza e per ottenere dei buoni risultati. Partecipare ai Mondiali di Saalbach sarebbe una grande gratificazione”. 

Per le Olimpiadi di Milano Cortina c’è invece più tempo: quello è un traguardo reale per te? 

Prendere parte alle Olimpiadi è il sogno di qualsiasi atleta, spero nei prossimi mesi di riuscire a conquistarmi un posto attraverso i risultati”. 

Sei emiliano come Tomba e Razzoli: è innegabile che qualche suggestione venga… 

Come dice il proverbio ‘non c’è due senza tre’, incrociamo le dita”. 

Come ti sei avvicinato allo sci e qual è stato il tuo percorso? 

Essendo i miei genitori maestri di sci, l’approccio allo sci è stato naturale. Sono cresciuto nello Sci Club Schia Monte Caio allenato da mio padre. Ho continuato nel comitato Appennino Emiliano sotto la guida di Samuele Sentieri fino al 2020, quando sono stato inserito nella squadra nazionale C e successivamente arruolato nel gruppo sportivo dei Carabinieri”. 

Il sogno della tua carriera? 

Vincere, vincere e vincere…”. 

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