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Milano Cortina 2026

Gloria Ioriatti: “La staffetta è cresciuta con la forza del gruppo. Agli Europei sfidiamo l’Olanda”

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Gloria Ioriatti
Gloria Ioriatti/IPA Sport

Lo short track azzurro ha vissuto un inizio di stagione decisamente positivo e tra le protagoniste di questi primi mesi c’è sicuramente Gloria Ioriatti. La bresciana si è messa in luce individualmente con ottimi e costanti risultati tra 1000 e 1500 metri, ma è con la staffetta che ha ottenuto i maggiori riconoscimenti. Un quartetto quello azzurro che fa sognare in vista di Europei e Mondiali, con il pensiero che va anche alle Olimpiadi di Milano-Cortina del prossimo anno.

Siete in un piccolo periodo di pausa dopo le prime gare di Coppa del Mondo in attesa dei prossimi appuntamenti. Come stai e come procede la preparazione?

“Va tutto molto bene. Stiamo preparando gli Europei e poi le ultime due tappe di Coppa del Mondo e successivamente i Mondiali. Al momento l’obiettivo primario sono assolutamente gli Europei e la Coppa del Mondo a Milano. Abbiamo iniziato bene e siamo in pieno carico”.

Un inizio di stagione che ha mostrato in te un salto di qualità e la consapevolezza di poter lottare anche con le più forti. Cosa è cambiato rispetto all’anno scorso?

“Sicuramente dalla scorsa stagione è cambiato qualcosa. Già questa estate mi sentivo bene e le prime gare sono state una conferma di quello che sentivo. Ho fatto un lavoro importante con la mia allenatrice sia sulla parte fisica sia su quella tattica della gestione della gara, che era un po’ quello che mi mancava e il mio punto debole. C’è stato un miglioramento sicuramente”. 

A breve ci saranno gli Europei. Quali sono i tuoi obiettivi?

“Sarebbe bello fare molto bene in staffetta, anche perché non è l’Olanda degli altri anni e noi siamo un’altra squadra. Possiamo davvero giocarci qualcosa di importante. Quindi sicuramente il mio obiettivo è fare bene con la staffetta, mentre nelle gare individuali vorrei raggiungere una finale A. Ho deciso, però, di prendere questa stagione senza mettermi troppe pressioni nelle mie gare individuali e di vivere gara per gara senza ulteriori aspettative”. 

Una stagione che porterà all’attesa gara di Milano. Quanta emozione c’è nel correre in casa?

“Quella di Milano sarà la mia prima gara internazionale o comunque di questo spessore in Italia. Non vedo l’ora di gareggiare, anche perché sarà il palcoscenico di quello che sarà a Milano Cortina e quindi mille emozioni, l’adrenalina sarà altissima. Stiamo lavorando tantissimo insieme, con una staffetta in cui crediamo veramente tanto e speriamo di fare podio a Milano”. 

Una staffetta femminile che ormai si può definire una certezza. La sensazione è quella di vedere proprio uno spirito diverso tra voi ragazze, molta più consapevolezza. Confermi?

“La forza di questo gruppo è stato il crescere tutte quante insieme nella scorsa stagione. Non avendo un punto di riferimento in squadra come potevano essere Schulting per l’Olanda o Kristen-Santos per gli Stati Uniti. Noi eravamo quattro ragazze che bene o male arrivavano tra le prime venti e ci siamo fatte forza a vicenda e ci abbiamo sempre creduto. La scorsa stagione non abbiamo ottenuto mai una finale A, ma eravamo sempre vicinissime al risultato. Quest’anno siamo entrate sul ghiaccio con consapevolezze diverse e tutte abbiamo fatto un salto di qualità. Abbiamo avuto quel pizzico in più per fare la differenza e anche ricevuto quel pizzico di fortuna in più che nella prima tappa di Coppa del Mondo ci ha portato alla vittoria. Già a Seoul, però, siamo entrate in finale con merito ed il secondo posto ottenuto è stato veramente un bel risultato, tutta farina del nostro sacco, senza alcuna fortuna”. 

Al posto della Coppa del Mondo è arrivato il World Tour, con una rivoluzione nel format. Quanto ha inciso nella tua preparazione alle gare questo cambiamento?

Ha inciso perché ora corriamo con il formato del Mondiale e adesso tutti i migliori gareggiano su ogni distanza. Con la mia allenatrice ho deciso di non cimentarmi nei 500 metri, che non sono propriamente la mia distanza. Sicuramente sono migliorata sulla velocità, sulla partenza, ma i 500 rimangono una specialità tosta e con un livello molto alto ed io sono un po’ di più per le distanze più lunghe. Quindi ho deciso di gareggiare solo due due distanze, dove già arrivare ad una semifinale è un gran risultato, vista la presenza di tutte le migliori. Pensare di essere con costanza tra le migliori dieci del mondo mi mette adrenalina e mi piace alla fine questo format“.

Tu e molti tuoi compagni usate spesso il concetto di squadra. Si può dire che l’Italia è davvero una squadra con la S maiuscola?

“Negli ultimi anni particolarmente vivo l’ambiente della Nazionale in maniera diversa. Siamo rimasti praticamente solo noi giovani e si è creato davvero una bella atmosfera. Siamo tutti amici e anche quando va male una gara c’è sempre qualcuno in spogliatoio che ti accoglie, che usa le parole giuste; mentre se vai bene sono sempre i primi a festeggiare con te. Vivere in un ambiente così ha fatto la differenza per me”.

La tappa di Milano sarà una vetrina importante in vista delle Olimpiadi. Ci stai già pensando a Milano Cortina?

“Sarei ipocrita a dire che non ci penso. Cerco anche dall’altra parte di non pensarci troppo e di vivere gara per gara, per poi arrivare ai Giochi al massimo delle mie potenzialità”.

Cosa ti aspetti dal tuo 2025?

“Vorrei continuare a migliorare, perché so davvero di poter dare di più. Inoltre spero nella continua crescita di questa staffetta, in modo che possa arrivare a Milano Cortina per vincere qualcosa di importante”. 

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