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Cordiano Dagnoni alza la voce dopo la tragedia di Sara Piffer: “E’ il momento di dire basta, intervenga Abodi”

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Cordiano Dagnoni
Cordiano Dagnoni/ LaPresse

Cordiano Dagnoni alza la voce. Il Presidente della Federcliclismo è intervenuto quest’oggi, sabato 25 gennaio, a seguito della tragedia di Sara Piffer, giovane ciclista uccisa ieri in un incidente stradale avvenuto in Via Cesare Battisti tra Mezzocorona e Mezzolombardo, comuni della Provincia di Trento. 

Una disgrazia terribile, purtroppo solo l’ultima di una lunga serie che ha visti coinvolti atleti delle due ruote e che deve portare, secondo quanto sostenuto dall’autorità federale, ad una seria riflessione in tema di sicurezza in allenamento. 

L’ennesima tragedia della strada che ha coinvolto una ciclista è un problema non solo del nostro sport, ma di civiltà, legato alla cultura del rispetto, all’educazione civica, alla realizzazione di infrastrutture, alla realizzazione di città più a misura d’uomo – ha detto Dagnoni nelle parole raccolte dall’agenzia di stampa ANSALavoriamo da tempo per migliorare la sicurezza in gara, ambito di nostra competenza, Abbiamo invece meno strumenti per intervenire quando si parla di sicurezza in allenamento, se non attraverso la continua formazione del personale che accompagna i nostri ragazzi sulle strade”.

Il Presidente ha poi proseguito: “Il problema è soprattutto legato alla realizzazione di infrastrutture in grado di garantire l’uso sicuro della bicicletta. Non esistono segreti, se non quelli di prendere ispirazione da quanto accade nei Paesi da questo punto di vista più avanti di noi. Per questo negli scorsi anni la Federazione Ciclistica Italiana, al pari di altre organizzazioni in rappresentanza degli utenti della bicicletta, ha presentato una serie di proposte la maggior parte delle quali sono state disattese”. 

In ultimo Dagnoni si è rivolto al Ministro dello Sport Abodi: “È arrivato il momento di dire basta. Non avendo avuto riscontro in questi anni, come organismo sportivo non ci resta che appellarci al nostro referente presso il Governo, ovvero il Ministro Abodi, affinché almeno lui riesca dare concretezza alle tante richieste che arrivano dalla società civile per fermare questa continua carneficina“.

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