Tennis
Australian Open 2025: Davidovich Fokina e la particolare statistica dei quinti set

Agli Australian Open riparte la casistica delle statistiche “particolari” che si vedono in giro quando si tratta di ricavare dei dati di un certo livello per giocatori che vanno avanti nel torneo. In questo caso ci si concentra sullo spagnolo Alejandro Davidovich Fokina.
Recuperando due set di svantaggio prima al canadese Felix Auger-Aliassime e poi al ceco Jakub Mensik, l’iberico è diventato il nono giocatore dal 1990 e il 18° in assoluto a vincere due match consecutivi con questo tipo di rimonta, parlando ovviamente solo di livello Slam.
In particolare, Davidovich Fokina è il primo a esserci riuscito in Australia dal 2005, quando ci riuscì Jean-René Lisnard, il quale al tempo giocava per la Francia (l’anno successivo avrebbe optato per il Principato di Monaco). L’ultimo della serie in assoluto era stato l’austriaco Sebastian Ofner al Roland Garros 2024. C’è stato anche un caso in cui i match consecutivi recuperati da due set di svantaggio sono stati tre: è accaduto a Tommy Robredo tra secondo turno, terzo turno e ottavi di finale sempre a Parigi nel 2013.
In questa lista s’incontrano anche alcuni nomi importanti. Tra questi: Roscoe Tanner agli US Open 1974, Charlie Pasarell a Wimbledon 1976, Aaron Krickstein agli US Open 1986, Jonas Bjorkman al Roland Garros 2007 fino al leggendario Pete Sampras agli Australian Open 1995.
Una storia, quella di Pistol Pete, che agli appassionati è ben nota: vinse il complesso match con lo svedese Magnus Larsson agli ottavi, prima dei quarti era in enorme sofferenza perché lo storico coach Tim Gullikson era stato male durante il torneo e, tornato negli USA, aveva avuto una diagnosi tremenda: tumore al cervello, per il quale sarebbe morto l’anno successivo. Sampras stava visibilmente male, in lacrime durante il servizio. Jim Courier, durante il quarto di finale, gli disse se avesse voluto continuare il giorno successivo. Non c’era nessuna cattiveria, ma quell’offerta fu il click che riaccese la leggenda di Washington, che rimontò il match più emozionale della sua vita. Poi, in finale, perse contro Andre Agassi, ma è un’altra storia.