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Ambesi: “Questa è la dimensione di Sinner. Alcaraz cerca gli applausi, gli USA imitano l’Italia”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

Massimiliano Ambesi ha analizzato la schiacciante vittoria ottenuta da Jannik Sinner contro Alex de Minaur nei quarti di finale degli Australian Open: “Rune (incrociato dal tennista italiano agli ottavi, n.d.r.) avrebbe fatto la stessa identica fine di de Minaur, il danese ha avuto la fortuna che Sinner ha dovuto gestire un malessere: ha vinto un set e ha lottato nel terzo, poi nel quarto è stato preso a pallate. Probabilmente faceva otto giochi anziché sei, ma faceva la stessa identica fine. Sinner nelle partite che contano ha dimostrato di alzare l’asticella e oggi ne abbiamo avuto la dimostrazione, poteva finire con un risultato ancora più netto: questa è la sua dimensione. L’unico avversario che gli ha strappato un set vero sul campo è stato l’australiano Schoolkate, che ha giocato un’ora di grandissimo tennis e ha creato qualche grattacapo a Jannik. Gli altri non potevano creare dei problemi, Rune ha vinto quel set perché è stato male“.

Il telecronista di Eurosport, intervenuto nell’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport, si è soffermato anche sulla sconfitta di Carlos Alcaraz contro Novak Djokovic:Dopo aver vinto il primo e dopo il medical time-out è uscito dalla partita perché gli interessava il colpo per il pubblico e sentire gli applausi, ma non è quello l’obiettivo. Paghi la superficialità, da lì parte la sua sconfitta, fermo restando che Djokovic ha giocato tre set incredibili“.

Si è parlato anche dello stato di salute del tennis italiano:La Federazione in questo momento deve lasciare libertà e dove possibile intervenire con dei contributi ragionati. Fino a quando non entri nel circolo virtuoso, la Federazione è fondamentale perché ti può supportare e credo lo abbia fatto con tanti che sono in top-100 o a ridosso. I risultati stanno dando ragione a questo sistema, e se in America si sta seguendo questo sistema, allora credo che sia quello corretto. I successi del nuoto italiano sono dovuti alla non centralizzazione, ma al fatto di avere più poli dopo aver formato allenatori di grande livello“.

Massimiliano Ambesi si è soffermato anche su un tema cruciale: “Bisogna riflettere sul passaggio da categoria junior a senior, credo che in tante discipline ci sia una mancanza a livello tecnico tra gli allenatori che seguono i giovani. Si è forse perso l’obiettivo: la vagonata di medaglie per il comitato non sono fondamentali, è fondamentale pianificare il percorso dell’atleta. Sono troppi a livello numerico questi ragazzi che vincono titoli tra gli juniores e poi non riescono a competere al piano superiore: questo arruolamento che parte a 16 anni non può funzionare, lo fai più avanti e si trovi un modo affinché quelle risorse passino attraverso la Federazione, poi a 19-20 anni i migliori verranno arruolati. Capisco la Tabanelli di turno, ma è l’eccezione“.

Il commentatore ha poi proseguito, sempre su questo tema:Vedo tanti ragazzi che sanno già che finiscono in un gruppo militare e smettono di performare, c’è un problema di stimoli e di lavoro: sono da sempre un sostenitore dei gruppi militari, ma così non funziona, non ha senso e non è propedeutico alla crescita dell’atleta. Il tennis vive di altre dinamiche, girano più soldi. Credo che sia arrivato il momento di proporre una tavola rotonda volta a ragionare sulla difficoltà del passaggio dallo sport giovanile a quello professionistico, con tanti talenti dispersi. Siamo arrivati a un punto in cui questo sistema deve essere rifondato sulla meritocrazia: il sostegno agli atleti è fondamentale, ma in un’età leggermente avanzata. Si parte dal CONI o più su: determinate risorse devono essere allocate alle Federazione per far sì che la fascia tra i 16 e i 20 anni debba essere supportata, poi deve arrivare l’arruolamento. Se non si fa questo intervento, sarà difficile ottenere i risultati degli ultimi anni: è vero che hai preso 40 medaglie a Parigi senza la Russia, e quindi fai la tara e sono una trentina, ma le aspettative erano più elevate“.

Una riflessione anche su Lorenzo Sonego, sconfitto dallo statunitense Ben Shelton ai quarti di finale dopo aver lottato in maniera strenua contro quello che sarà l’avversario di Sinner in semifinale: “Sonego ha giocato alla grande, ha fatto un passo avanti mentale rispetto allo scorso anno: se mantiene questa fiducia e questa condizione atletica potrebbe togliersi diverse soddisfazioni“.

VIDEO ULTIMA PUNTATA TENNISMANIA