Tennis
La WTA premia Renzo Furlan: miglior allenatore dell’anno, i successi di Jasmine Paolini parlano chiaro
Il duro lavora paga. Renzo Furlan ha fatto di questo una sorta di dogma mentre era giocatore. Dotato di un bellissimo rovescio a una mano, il nativo di Conegliano non era un tennista di grande potenza, ma attraverso la dedizione e la voglia di giocare anche su superficie diverse da quella più gradita (terra rossa) ha saputo proiettarsi in top-20 (n.19 nel 1996).
Quella attenzione al particolare, ereditata da Riccardo Piatti (suo ex tecnico), è stata poi trasmessa a Jasmine Paolini in un percorso iniziato nel 2015 quando Furlan si doveva anche dividere per gli impegni con la Federazione serba. L’arrivo della pandemia Covid-19 nel 2020 cambiò le cose e il rapporto con Paolini fu esclusivo. Un legame che ha reso sempre più forte la tennista toscana.
Stagioni in cui Jasmine è riuscita a mettere sempre qualcosa in più al proprio tennis, portandola ai risultati incredibili in questo 2024, iniziato da n.30 e concluso da n.4 del mondo, con due Finali Slam (Roland Garros e Wimbledon), la partecipazione alle WTA Finals e i successi alle Olimpiadi e nel circuito con Sara Errani nel doppio, senza dimenticare il WTA1000 vinto da Paolini a Dubai.
Per questo, i colleghi allenatori del circuito WTA non hanno potuto fare altro che conferire a Furlan il premio di miglior allenatore dell’anno. Un doveroso riconoscimento per un tecnico che ha sempre preferito far parlare i fatti. Paolini, da questo punto di vista, si è fidata ciecamente e i risultati si sono visti.