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Atletica
Cosa cambia per la 4×100 dell’Italia senza Noah Lyles. USA sempre favoriti? Giamaica assente
Noah Lyles non correrà la finale della 4×100, in programma questa sera alle Olimpiadi di Parigi 2024. Il Campione Olimpico dei 100 metri non sarà della partita in seguito al malore accusato ieri al termine della gara sul mezzo giro di pista, dove ha conquistato la medaglia di bronzo. L’uomo più veloce del mondo ha contratto il Covid pochi giorni fa e non è nelle condizioni fisiche ideali per disputare la staffetta, il fuoriclasse statunitense ha già annunciato che la propria avventura ai Giochi si è conclusa.
Gli USA restano sempre favoriti, ma l’assenza della loro stella potrebbe creare qualche crepa in seno alla squadra: le certezze si chiamano Christian Coleman, Fred Kerley (bronzo sui 100 metri) e Kenneth Bednarek (argento sui 200 metri), da capire chi correrà al posto di Lyles tra Kyree King, Erriyon Knighton e Courtney Lindsey. La corazzata a stelle e strisce insegue la medaglia d’oro, ma la vittoria non appare più così scontata e in una gara dove i cambi sono decisivi potrebbe succedere di tutto.
L’assenza di Lyles potrebbe essere vantaggiosa per l’Italia, che si presenterà sui blocchi di partenza a tre anni di distanza dall’apoteosi di Tokyo 2020. La nostra Nazionale insegue una medaglia con la 4×100, ma culla il sogno di salire ancora una volta sul gradino più alto del podio: forse con questa assenza gli Stati Uniti d’America sono meno ingiocabili. Di sicuro è gradita l’assenza della fortissima Giamaica: Kishane Thompson e compagni sono stati eliminati in batteria.
Marcell Jacobs e compagni se la possono giocare con tutte le altre contendenti: la Gran Bretagna di Jeremiah Azu e Nethaneel Mitchell-Blake, il compatto Giappone di Abdul Hakim Sani Brown, il Sudafrica della stella Akani Simbine e dell’emergente Shaun Maswanganyi, l’ambiziosa Cina solitamente molto precisa anche se priva di picchi di velocità, la Francia di Pablo Mateo e il Canada di Andre De Grasse. Attenzione alla scomoda corsia 2 che potrebbe complicare la vita.