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Perché il Giro d’Italia è senza telecronisti oggi: causa e durata

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Giro d'Italia
Giro d'Italia / LaPresse

Una frazione nel silenzio. Reduci da due tappe piuttosto vivaci, il Giro d’Italia 2024 ha nella Novara-Fassano di 166 km un’occasione per gli specialisti dello sprint, anche se questo andrà verificato. Il percorso infatti non è detto che si presti a un arrivo in volata. Se è vero che nei primi 140 km il livello di difficoltà è piuttosto basso, nel finale ci si aspetta dell’azione. Il riferimento è allo strappo di Cherasco a 20 dall’arrivo è molto duro e da lì di pianura ce ne sarà ben poca, con un’altra salitella di 1,8 chilometri al 4.2% che termina a 3 km dal traguardo.

Di sicuro c’è che sulla RAI non ci sarà la telecronaca della frazione odierna. Oggi, lunedì 6 maggio, è prevista la prima di cinque giornate di sciopero dei giornalisti della tv di Stato, proclamate dal sindacato Usigrai. Lo scorso 29 aprile 2024 è stato approvato un documento, con due voti contrari, dall’assemblea della TGR Piemonte.

Colleghi e colleghe fanno sapere attraverso un comunicato: “Da decenni la Rai è ostaggio del governo di turno, a causa di un meccanismo di governance che consegna di fatto la nomina dei direttori delle testate dell’azienda a chi vince le elezioni. Un sistema che è stato ulteriormente peggiorato dagli esecutivi dell’ultimo decennio e di cui assistiamo, anche nelle cronache di questi giorni, a effetti sempre più evidenti. Le giornaliste e i giornalisti della redazione della TGR Piemonte attendono, insieme ai colleghi di tutta l’azienda, da troppo tempo una riforma che elimini i condizionamenti esterni imposti dai partiti all’attività quotidiana dai cronisti. Nel frattempo, assistono a un impoverimento di risorse, con le mancate sostituzioni di maternità, la riduzione dell’organico degli assistenti di redazione, la mancanza di un piano di assunzioni che passi da nuovi concorsi programmati organicamente, nonché la mancanza di un piano per la trasformazione digitale. Tutti elementi che concorrono a un progressivo impoverimento dell’offerta di contenuti. Per questi motivi, le giornaliste e i giornalisti della TGR Piemonte aderiscono allo sciopero indetto dall’Usigrai a tutela dell’indipendenza del lavoro giornalistico“.

A questo proposito anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è pronunciato: “Anche l’informazione è attraversata da cambiamenti epocali. La velocità delle trasformazioni rischia di incidere su pilastri della nostra stessa democrazia. Il pluralismo resta una condizione di libertà irrinunciabile ed essere riusciti ad arricchire il campo delle fonti, l’analisi dei fatti, il confronto tra i punti di vista è un valore che si riverbera sull’intera società“.

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