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Ciclismo

Giro d’Italia 2024, Fortunato e Zana in top10: in salita proveranno a rimanere con i migliori

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Filippo Zana
Filippo Zana - LaPresse

Una cronometro da cui l’Italia esce con il sorriso. Oltre alla grande prestazione di Antonio Tiberi, si sono infatti difesi egregiamente sia Filippo Zana sia Lorenzo Fortunato. I due azzurri, rispettivamente 15° e 33° nei 40,6 km di prova contro il tempo, hanno mostrato ampi miglioramenti in questa specialità e, complice anche qualche debacle altrui, sono entrambi in top-10 in classifica generale dopo otto tappe del Giro d’Italia 2024.

L’alfiere del Team Jayco AlUla precede di 3″ il connazionale dell’Astana Qazaqstan Team, a 4’41” e 4’44” di distanza dal marziano sloveno Tadej Pogacar. Miglioramenti a cronometro che sono evidenti soprattutto per Zana, che qualche anno fa prendeva minuti su minuti in questa specialità e adesso, con un grande lavoro, riesce a non sfigurare e a non compromettere le tre settimane. Il piazzamento in top-20 di oggi è un buonissimo segnale, e dovrà cavalcare l’entusiasmo che ne deriverà quando arriverà il suo pane. Per Fortunato era ampiamente prevedibile qualche difficoltà in più, ma se si considera quello che hanno fatto altri corridori in lotta per quella zona di classifica, l’azzurro si è difeso alla grande.

Situazione interessante in squadra per Zana, in un Team Jayco AlUla che ha perso per ritiro uno dei suoi tre uomini candidati a fare classifica (si è infatti ritirato nella terza tappa l’irlandese Eddie Dunbar). La compagine australiana può comunque contare ancora sul campione nazionale Luke Plapp, che al momento occupa un grande 5° posto in generale a 3’42” dalla Maglia Rosa. Sono due le frecce nell’arco del Team Jayco AlUla, e sarà interessante capire le scelte tattiche dell’ammiraglia.

Praticamente identico ciò che si trova ad affrontare Fortunato all’Astana Qazaqstan Team. Nella squadra kazaka non ci sono stati abbandoni, ma c’è il capitano designato, Alexey Lutsenko, al sesto posto in classifica (+3’49” rispetto a Pogacar). Si è visto come sulla salita di Oropa il kazako abbia faticato di più rispetto all’azzurro, che quando ha ricevuto il via libera ha dimostrato di avere una grandissima gamba ed essere superiore quando le pendenze si fanno più arcigne e l’andatura dei migliori aumenta.

I due azzurri quindi sulla carta devono proteggere i due uomini meglio posizionati in classifica nella rispettiva squadra, ma non è escluso che possano avere libertà e magari piazzarsi in qualche fuga per provare a mettere sotto stress le altre compagini potendo contare su una doppia carta. La top-10 a fine Giro risulta comunque ancora difficile, visto che ci sarà comunque un’altra crono e tutta adatta agli specialisti, ma in salita l’Italia potrà forse finalmente tornare ad esaltarsi.

Parallelismo interessante tra due italiani non più così giovani che provano a ritagliarsi uno spazio degno in un Giro d’Italia che, escluso il marziano in Rosa, può regalare sorprese importanti e offre lo spazio per inserirsi. Già domani a Prati di Tivo sarà un test probante per entrambi, riuscire a rimanere con i migliori sarebbe un segnale che il lavoro intrapreso sta dando i proprio frutti.