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Formula 1

F1, incognita asfalto a Shanghai: una lotterà in Cina e il problema del graining

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Charles Leclerc
Leclerc / LaPresse

Il week end delle incognite. La tre-giorni di Shanghai, sede del quinto appuntamento del Mondiale 2024 di F1 ha queste caratteristiche. La F1, infatti, torna in Cina a distanza di cinque anni. La pandemia Covid-19 ha reso impossibile competere sul circuito asiatico e nel calendario non si poteva prendere in considerazione l’eventualità. Un ritorno, dunque, ma con tanti punti interrogativi.

Le vetture di nuova generazione, a effetto suolo, mai hanno girato sulla pista cinese e quindi non possono avere grandi riferimenti dal punto di vista della messa a punto. Indubbiamente, il lavoro al simulatore è importantissimo proprio per riuscire a trovare nel più breve tempo possibile la quadra in un fine-settimana che prevede anche la Sprint Race, con il conseguente mutamento nel format abituale.

Quest’oggi, infatti, andranno in scena le qualifiche per determinare lo schieramento della Sprint di domani e le squadre hanno potuto avvalersi solo di una sessione di prove libere al fine di comprendere il comportamento della monoposto. Non certo l’ideale.

E poi un altro aspetto da chiarire si lega all’asfalto. Come precisato dagli addetti ai lavori presenti a Shanghai, non c’è stata alcuna riasfaltatura, ma vi è stato un trattamento particolare volto a compattamento del manto. Inoltre è stata effettuata una fresatura per eliminare i dossi presenti sul tracciato. Oltre a ciò, interventi sui cordoli e l’aggiunta della ghiaia subito dopo i cordoli delle curve 3, 10, 12 e 16. A completamento del tutto, le basse temperature previste potrebbero portare al problema del graining sulle gomme. Non ci si annoierà di certo.