Seguici su

Golf

Augusta Masters 2024, Scheffler si prende la vetta solitaria dopo un emozionante terzo giro. Classifica corta per una domenica da sogno

Pubblicato

il

Scottie Scheffler
Scottie Scheffler - LaPresse

È solo l’antipasto, ma che prelibatezza. Le ultime nove dell’Augusta National hanno già colpito, ribaltando più volte il leaderboard durante il moving day del Masters 2024. Ad uscirne momentaneo vincitore è il n.1 del mondo Scottie Scheffler, che si prende la vetta solitaria del torneo con il punteggio totale di -7. Vento che è sensibilmente calato rispetto alla seconda giornata, ma brezza che è rimasta protagonista, asciugando il campo, rendendo i green velocissimi con la pallina che praticamente non si fermava mai, e facendolo diventare un test davvero probante per tutto il field, anche di più rispetto alle ultime edizioni.

Per Scheffler il giro è nato sotto le migliori stelle, con l’approccio imbucato da fuori alla uno per il birdie e un putt chilometrico per guadagnare un altro colpo alla tre. Dopo però è iniziato un lungo momento di difficoltà con il bogey alla quattro, e l’Amen Corner è stato per lui disastroso. Tre putt alla dieci per il doppio bogey, colpo perso anche alla undici e salvataggio per il par alla dodici. I campioni però si vedono soprattutto quando le cose vanno male, e la reazione con il lungo putt imbucato al par 5 della 13 per l’eagle è da fuoriclasse assoluto. Era finito a tre lunghezze dal leader Nicolaj Højgaard (che poi vedremo che fine ha fatto), e i due colpi guadagnati in una buca sola hanno restituito smalto e fiducia al nativo del New Jersey. Il vincitore di questo torneo nel 2022 ha messo a segno un altro birdie alla 15 con un approccio e putt fantascientifico, poi ha invece sbordato il putt per il par alla sua penultima buca. Altra reazione strepitosa di Scheffler, che gioca una 18 perfetta per mettere a segno un 71 (-1) di giornata, che vale il -7 e la vetta solitaria prima dell’ultimo giro.

L’unico ad aver completato tre giri sotto il par di tutti i giocatori è Collin Morikawa, secondo a -6, distante un solo colpo dalla testa e alla caccia del suo terzo Major in carriera (sarebbe la prima Giacca Verde). Uno dei migliori, se non il migliore, tiratore di ferri è stato il più costante nel corso del sabato statunitense. Morikawa ha iniziato fortissimo con tre birdie nelle prime tre buche, quando le condizioni permettevano di attaccare, per poi difendersi come meglio non avrebbe potuto. Bogey alla sei, colpo guadagnato alla otto e poi tutti par fino alla 18 (69 di giornata), con qualche buona chance lasciata sui terribili green dell’Augusta National. Ad un certo punto del terzo giro, quando le ultime partite erano tra  la nove la dieci, in testa c’era un gruppone di quattro golfisti, ma le ultime buche (e green letteralmente di ceramica) hanno mietuto diverse vittime rendendo la classifica un po’ più sgranata. 

Terza posizione a -5 per Max Homa, in un moving day in cui non ha messo a segno nemmeno un birdie. Nonostante questo il californiano è ancora assolutamente in corsa per la vittoria, grazie ad una regolarità devastante che lo ha visto protagonista con diciassette par ed un solo bogey. Colpo perso alla dodici quando nessuno ormai riusciva ad attaccare la bandiera, e tutti finivano nel bosco dietro la buca. Ha dell’incredibile il quarto posto di Ludvig Aberg. Lo svedese è a -4 per il torneo, al suo debutto assoluto in uno dei quattro appuntamenti più importanti dell’anno. Il classe 2001 si è ritrovato anche in vetta dopo il birdie alla tredici, il quarto del suo giro fino a quel momento letteralmente devastante. Un gioco da tee a green strepitoso per lo scandinavo, che ha sporcato la sua carta con i due bogey consecutivi alla 14 e alla 15 (scelta sbagliata strategicamente andando lungo con il secondo al green e lasciandosi un approccio impossibile), ma ha chiuso con tre par di fila vitali (per lui -2 parziale in questo sabato) per avere una posizione d’attacco ideale per la domenica. Le ultime nove di Augusta portano una pressione impareggiabile, una vittoria di Aberg aprirebbe il libro dei record e sarebbe a dir poco storica.

Clamoroso il finale di Bryson DeChambeau, che imbuca il terzo colpo per il birdie alla 18 da settanta metri per salire al 5° posto solitario con lo score di -3. Un terzo giro sulle montagne russe per lo ‘scienziato’ del golf, che a discapito del suo soprannome combina un disastro alla 15 andando in acqua con il terzo colpo dopo una scelta strategica discutibile, con il tutto che gli porta in dote un doppio bogey e morale sotto i piedi, rialzato appunto alla 54esima buca della settimana. Dicevamo di Højgaard, in testa da solo dopo il birdie della dieci, e relegato nel gruppo dei sesti a -2 con cinque colpi da recuperare sulla testa. Il giovane danese, rookie di questo campo, ha potuto conoscere il peggio Augusta. Giocava su una nuvola (tre birdie dalla 8 alla 10), poi è finito in acqua con il secondo alla tredici, e dà lì si è spenta la luce. Ogni colpo tentato dal danese riusciva male, sono così stati cinque bogey di fila per un terzo giro chiuso in 74.

Insieme a Nicolai ci sono Xander Schauffele, che mette a segno un clamoroso 70 bogey free, e l’australiano Cameron Davis, con questi tre che probabilmente sono gli ultimi che possono avere ancora qualche speranza di vittoria. Sono in tutto dodici i giocatori sotto par, e chiudono la top-10 con il punteggio di -1 Tommy Fleetwood, Cameron Young, Cameron Smith e Byeong Hun An. Tra chi sicuramente non sarà della partita per trionfare ci sono Rory McIlroy e Tiger Woods. 

Per il nordirlandese è ancora rimandato l’appuntamento per la chiusura del Grande Slam di carriera. Infatti, dopo il comunque positivo 71 odierno, che vale la 21ma piazza a +3 totale, sono veramente troppi i 10 colpi da recuperare a Scheffler. Paga le difficoltà fisiche invece colui che ha superato per 24 volte consecutive il taglio ad Augusta, con Woods che conclude il suo sabato con un totale di 82 colpi (+10). Se questo è stato il terzo giro, domani ci sarà sicuramente da divertirsi, con il torneo più bello dell’anno.