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Arnaldi avanza al secondo turno a Barcellona: match monco per il ritiro di Cazaux

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Matteo Arnaldi
Arnaldi / Felice Calabrò - IPA Sport

Finisce con (parecchio) anticipo, e non certo nel modo voluto, il primo turno tra Matteo Arnaldi e Arthur Cazaux all’ATP 500 di Barcellona. Nella città simbolo della Catalogna, il ligure passa a causa del ritiro del francese, avvenuto sul 5-5 per un guaio alla caviglia. Prossimo confronto quello con l’argentino Sebastian Baez, usufruttario di un bye.

Non comincia bene il match per Arnaldi, subito costretto a fronteggiare due palle break non consecutive e sbagliando di rovescio sulla seconda, e per l’italiano non è l’unico problema. Sono i due rovesci, con i vincenti, ma soprattutto con gli errori, a farsi notare. Con uno sbagliato Arnaldi concede una chance di 0-3, con un altro non preciso in risposta Cazaux non sfrutta. Tantissima la lotta anche nel quarto gioco, ma è il sesto che vede l’azzurro trovare il controbreak: due errori del francese, una palla corta da lui sbagliata e un dritto lungolinea del sanremese fanno la differenza.

Nardi, questa fa male: manca 5 match-point, poi si infortuna e cede a Seyboth-Wild nel 1° turno a Bucarest

Non è finita, però: sul 4-4 Cazaux sfrutta un’altra serie di errori di Arnaldi per salire sul 4-5 e servire così per il set. Di palla corta e di dritto l’italiano si riprende subito il maltolto, e sul campo intitolato ad Andres Gimeno in tanti sembrano apprezzare la battaglia. Che, però, si interrompe in modo funesto nel lottatissimo undicesimo game e dopo quattro palle break annullate molto bene dall’italiano. Sulla palla che porta Arnaldi al vantaggio per servire 6-5, però, Cazaux scivola e si fa male alla caviglia destra pur di recuperare un dropshot. Neanche l’intervento medico serve a ridare al transalpino, peraltro subito soccorso anche dal suo avversario, la chance di rientrare in campo. Ritiro dopo un’ora di gioco.

Sembra davvero il caso di dirlo: non è una gran giornata per le caviglie e in generale la zona dei piedi. Oggi, del resto, a Bucarest si è assistito al guaio di Luca Nardi, che dopo cinque match point a proprio favore ha dovuto cedere di fronte a un problema simile, sebbene senza ritirarsi (e, anzi, rischiando di portarla a casa lo stesso).