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L’analisi di Puppo: “Sinner non è stato bene tra Indian Wells e Miami, ma non l’ha detto. Mi aspetto un Medvedev a sorpresa…”

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

TennisMania Speciale Miami Open, appuntamento quotidiano condotto da Dario Puppo sul canale YouTube di OA Sport, il giornalista di Eurosport ha commentato l’esito dei primi quarti di finale che hanno visto i successi di Jannik Sinner e del russo Daniil Medvedev, i quali si scontreranno domani in semifinale, nella rivincita della finale della scorsa edizione, vinta dal russo.

Sulla vittoria di Sinner: “Io credo che ci sia una sorta di mal interpretazione del suo torneo, e che ci si focalizzi molto sull’avvio delle partite di Jannik Sinner. E’ vero, c’è una tendenza da una parte, quella di perdere il primo turno di servizio. È successo anche questa volta. Questa volta non è stato lui il primo a servire. Ha fatto il break e poi c’è stato il controbreak. E sicuramente, nel caso di Machac, non lo conosceva, anche se io avevo capito che si sono allenati una volta insieme. Poi che si siano scaldati nel campo vicino, questo è relativamente importante, diciamo“.

Il confronto con gli altri tornei del 2024:Quello che voglio dire di Sinner è che mi pare che stia andando lui stesso un po’ con i piedi di piombo all’inizio delle partite. A differenza dei match in Australia, a Melbourne, dove effettivamente prima di giocare la finale poteva, tra virgolette, stabilire il record di un torneo come quello vinto cedendo pochissime volte il servizio, poi l’ha ceduto diverse volte con Medvedev e quindi quel discorso è venuto meno, con Djokovic non aveva concesso neanche una palla break, però lì era il miglior Sinner, sicuramente, che abbiamo visto in questo 2024. Ha trovato anche avversari, comunque, come classifica, un po’ più abbordabili rispetto a quelli del torneo di Indian Wells, anche il torneo di Rotterdam, come difficoltà, diciamo, può essere forse superiore ai primi quattro turni giocati a Miami, però quello che sto vedendo è quella capacità, proprio che la situazione campo, palle, diciamo l’umidità di Miami, giocando di giorno, soprattutto, gli permette di tirar fuori. Ieri l’abbiamo visto col dritto, soprattutto nel secondo set, sfondare di più rispetto alle altre partite“.

I punti di forza mostrati dal numero 2 del seeding: “Avevo notato con O’Connell che addirittura nel secondo set ha perso il primo punto sul servizio ed il penultimo, Sinner, ma facendo una serie di 19 punti sul suo servizio, e guardando i cinque game finali delle sue partite qui a Miami, sinceramente è devastante. Anche ieri ne ha concessi tre a Machac, nei turni precedenti qualcuno in più, senza mai concedere palle break in quei cinque game finali sul suo servizio. Cioè, ripeto, il livello di giocatori forse è sotto la media che ha avuto in tutti i tornei, gli altri, disputati nel 2024, però a mio modo di vedere ci sta che Sinner abbia, come dire, approcciato questo torneo in questa maniera, perché non è stato benissimo tra Indian Wells e Miami, come altri giocatori, poi lui non lo ha detto, ha detto ‘Sì, non sono ancora al massimo’, ma non ha spiegato cosa ha avuto e ci sta anche che non lo faccia, perché non voglia cercare scuse, perché è difficile che giocatori così forti vadano in campo la mattina dicendo ‘Come mi sento bene’, no, perché è uno sport professionistico, duro, e quindi comporta il fatto di saper superare quei piccoli problemi che bene o male hai quotidianamente, anche durante le giornate di allenamento, ma soprattutto quando giochi“.

L’avversario battuto ieri da Sinner, il ceco Tomas Machac: “Machac è così, è uno che cerca di sorprenderti, e dalla parte del rovescio ha l’accelerazione migliore, quella più efficace. Di dritto comunque è in grado di sorprenderti. Avete visto, su alcune diagonali di rovescio, Machac riuscire ad avere la meglio su Sinner? E’ un giocatore attrezzato, ma a quel livello lì lo devi essere, perché altrimenti non puoi arrivare nei quarti di un torneo Masters 1000. Secondo me il problema di Machac è il servizio, cioè per essere competitivo a quel livello devi ottenere qualcosa di più dal servizio. Un altro aspetto in cui è molto bravo Machac è la risposta, soprattutto nel primo set lo ha fatto vedere“.

La sfida con Medvedev: “E’ la riedizione della finale dello scorso anno, quindi le condizioni sono molto simili, se non identiche. Secondo me, se si guarda allo storico, a parte con Cerundolo, quando ha avuto problemi di vesciche, comunque Sinner in questo torneo, ribadisco, oltre alla stagione indoor, al di là del fatto che abbia vinto gli Australian Open, ma prima di questa stagione se dovevi pensare dove lui poteva fare bene era indoor, Wimbledon e Miami. Io do leggermente favorito Sinner, ed io non essendo un tecnico ho guardato gli highlights ed ho visto una cosa diversa di Medvedev. Io mi aspetterei lo stesso inizio visto con Jarry, un po’ diverso dal solito Medvedev, in cui ha cercato, non so se era intenzione proprio contro questo giocatore specifico, di non dare troppo peso di palla fin dalla risposta. Stava dietro, giocava a palle alte sopra la rete e profonde, e queste scelte di Medvedev hanno messo un po’ in crisi Jarry, che è un giocatore diverso da Sinner, cercando di alzare la traiettoria, cercando di abbassarla, cercando di rallentare un po’ alla Simon, perché quello è il gioco che utilizzava Gilles Simon, che è il nuovo consulente di Medvedev da qualche mese. Secondo me Medvedev ha già studiato la strategia, non so se esattamente sarà questa, penso che dovrà essere anche bravo a fare qualche servizio e volée, venire avanti, ma non giocherà come ha fatto in Australia, non cercherà di sorprenderlo così, perché non avrebbe senso. Lui è un maestro di scacchi, una strategia che non ha funzionato lì è inutile che la metta in pratica adesso. Poi può darsi che nel match possa anche cambiare faccia, io me lo ricordo, lo fece con Nadal nella finale degli US Open 2019, quando, sotto di due set, cominciò ad andare avanti a tutta pur non essendo un grande giocatore al volo“.

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