Seguici su

Golf

Golf, spettacolo all’Arnold Palmer. Scheffler e Lowry appaiati in vetta, ma classifica cortissima a 18 buche dalla fine

Pubblicato

il

Scottie Scheffler
Scottie Scheffler - Foto: LaPresse

Erano in sei, sono rimasti in due. E dopo le ultime diciotto buche ne rimarrà soltanto uno, che indosserà la Giacca Rossa e alzerà al cielo il trofeo dell’Arnold Palmer Invitational 2024. Scottie Scheffler e Shane Lowry guidano le danze a Bay Hill con lo score complessivo di -9, dopo una giornata in cui il campo ha mostrato i suoi denti e i ribaltamenti di fronte sono stati parecchi, proprio come da manuale in un perfetto moving day.

Ad Orlando (Florida) il caldo ha asciugato il campo, rendendolo più imprevedibile con i rimbalzi e i green assai veloci, poi il vento ieri ha fatto il resto. Scheffler, dopo undici buche in cui ha messo a segno quattro birdie e due bogey, ha scaldato il putt (che tanti problemi gli ha dato in questo ultimo periodo) e con quattro birdie nelle ultime sette buche è riuscito a chiudere in 70 (-2) agganciando Lowry. Stesso score anche per l’irlandese, che in distribuzione diversa anche lui realizza 4 bogey e 6 birdie.

La coppia conserva un colpo di vantaggio su Wyndham Clark, che si stacca dai due di testa solo per il bogey alla diciotto. Il campione in carica dello US Open infarcisce la prime nove con due doppi bogey, ma poi cambia marcia e con due birdie e un eagle dalla 10 alla 12, tira fuori un parziale di -1 per un totale di -8. Sono in tre appaiati in quarta posizione con il punteggio di -7 a due colpi dalla vetta: Russell Henley (72), Hideki Matsuyama (72) e Will Zalatoris (71). Quest’ultimo si è assolutamente esaltato per 13 buche nelle condizioni difficilissime di Bay Hill, dimostrando tutto il suo talento e arrivando ad avere cinque colpi di vantaggio sul primo inseguitore.

Poi qualcosa si è inceppato nel gioco di Zalatoris, che con due doppi bogey, un bogey e un birdie nelle ultime cinque buche si è visto mangiare tutti il gap e addirittura finire due colpi dietro. Certo, se lo statunitense riesce a mettere in campo per un giro intero il livello mostrato nelle prime nove, beh son dolori per tutti. Settima piazza di giornata per lo statunitense Harris English a -6, che con il suo 68 realizza il miglior giro di giornata in Florida.

Stesso punteggio registrato da Rory McIlroy, con il nordirlandese che rientra prepotentemente in corsa ed è nel gruppo dei -5, a quattro colpi dalla vetta, in ottava posizione. McIlroy mostra tutto il suo enorme potenziale nelle seconde nove di giornata, chiuse in 30 colpi (dopo due bogey prima del giro di boa) e iniziate con un’autentica magia. Il veterano di Team Europe è infatti il primo giocatore di sempre a spedire un drive in green alla 10, facendo volare la palla per qualcosa come 335 metri. In sua compagnia Sam Burns e Max Homa, per un trio tutto di Ryder Cup. Classifica corta, campo che quando ti sembra di averlo domato ti fa perdere il controllo con trappole ovunque, tanti campioni nelle zone altissime di classifica, lo spettacolo è apparecchiato per un ultimo giro imperdibile.