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Boxe: Giovanni De Carolis a caccia dell’Europeo dei supermedi in Francia contro Sadjo

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Giovanni De Carolis
De Carolis / LaPresse

Domani sera, alle 20:30, va in scena il combattimento valido per il titolo europeo dei pesi supermedi tra Giovanni De Carolis e Kevin Lele Sadjo. Il francese potrà godere del supporto del pubblico di casa, dal momento che ci si contenderà la cintura continentale al Palais des Sports Marcel Cerdan, a Levallois Perret, poco fuori Parigi. Un impianto, questo, già sede per anni di un torneo WTA nel tennis e sede delle partite casalinghe del Metropolitans 92 (basket), del Levallois SC e del Levallois Paris Saint-Cloud (volley maschile e femminile).

Il combattimento è stato già rinviato in ben tre occasioni: si sarebbe dovuto disputare prima il 21 ottobre, poi il 25 novembre e infine il 2 dicembre, ma tra un problema fisico e l’altro di entrambi si è arrivati a questa situazione, con il transalpino dichiarato favorito contro il classe ’84 di Roma.

A De Carolis, dei molti titoli che ha conquistato in carriera, manca oramai solo questo, che potrebbe portarlo su una dimensione non tanto lontana rispetto a Emiliano Marsili e a Matteo Signani, altri due che, quanto a essere degli indomabili veterani, non scherzano.

L’italiano ha trascorso a Nantes una buona fetta della preparazione, non certo semplice anche in virtù delle caratteristiche di Sadjo, un 1.73  con tanta robustezza fisica che sa quando e come far male, anche visto un record importante, 21-0-0 di cui 19 per KO (33-10-1 quello di De Carolis con 16 KO). La principale arma mentale per il veterano? Il fatto di partire da (piuttosto ampiamente) sfavorito. Del resto, ha già vissuto esperienze di questo genere: battere pugili che arrivavano al confronto con tanti, tantissimi successi prima del limite all’appuntamento. Il nome Feigenbutz è senza ombra di dubbio il più noto tra questi.

Una sfida, insomma, difficile, ma ancora non impossibile per De Carolis, che torna sul ring a nove mesi di distanza dall’ultima volta. Si era al Palafijkam di Ostia, e in quel caso a uscire sconfitto era stato il brasiliano Douglas Ataide. Ma, a prescindere da domani sera, un fatto è chiaro: la sconfitta non cambia nulla nella carriera, una vittoria le darebbe ancor più valore.