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ATP Indian Wells, Daniil Medvedev sicuro: “Ho già sconfitto avversari forti, mi sento meglio dell’anno scorso”

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Medvedev / LaPresse

Parlare di rendimento alto sul cemento, in quanto a circuito ATP, di Daniil Medvedev può risultare anche superfluo. E’ un fatto che il russo (n.4 del mondo) sia uno dei tennisti più forti sulle superfici rapide e la semifinale conquistata nel Masters1000 di Indian Wells è stata un’altra dimostrazione. L’ultimo a cadere in ordine di tempo, sotto i colpi del forte moscovita, è stato il danese Holger Rune nei quarti.

Le condizioni erano davvero ostili, specialmente nel primo set c’era tanto vento ed era difficile giocare bene. L’unica cosa che si poteva provare a fare era vincere un altro punto. Alla fine sono contento di essere stato leggermente più costante di lui e di aver piazzato qualche buon servizio nei momenti cruciali del match e di essermi qualificato per il prossimo turno“, ha dichiarato il russo.

Una partita che ha offerto spunti anche oltre le righe, visto quanto accaduto all’inizio del secondo set, con Rune che ha scagliato una pallata alla figura, quando Medvedev è venuto a rete: “Quanto accaduto in campo è un bene che si sia chiuso in campo. Non avevo visto che mi aveva chiesto scusa. Avevo appena preso una palla addosso, il che può capitare, ci si chiede scusa e la cosa finisce lì, ma stavolta non l’ho visto e la cosa mi ha fatto per un attimo uscire di testa. Poi Carlos mi ha detto invece che si era scusato e io ho fatto altrettanto con lui per non averlo visto. E tutto si è chiuso lì“.

Consapevole delle sue possibilità Medvedev: “Ho battuto avversari forti, avversari contro cui non mi piace giocare per via del ritmo e di aspetti tattici: con Grigor sono sempre match molto fisici: tie-break, tre set, tre ore di gioco, è sempre così. Anche qui con campi veloci e perfetti per me, Grigor ha dimostrato di poter battere tutti, usa molto lo slice e non è mai facile. Stessa cosa con Holger, che è bravo a cambiare ritmo mentre a me piace affrontare rivali che preferiscono invece non variarlo così da prendere io il comando del punto, condizione che invece Holger non ti concede mai. E poi Korda, che tira vincenti da ogni angolo del campo. Ogni match è stato diverso ma sono riuscito a vincerli tutti e adesso guardo avanti. Sto meglio rispetto all’anno scorso. L’anno scorso fu una cosa da folli per via della mia caviglia. Non riuscivo a farla entrare nella scarpa e prima del quarto di finale contro Zverev non poteva quasi camminare. Poi ho preso degli antidolorifici e la cosa si è sistemata consentendomi di affrontare Davidovich. Quest’anno invece mi sento più tranquillo e centrato, e chissà magari riuscirò a far meglio di quanto fatto nel 2023″.