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Tennis, Daniil Medvedev parla chiaro: “Gli Slam contano più delle Olimpiadi, in disaccordo con Alcaraz”

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Daniil Medvedev
Medvedev / LaPresse

Daniil Medvedev è il grande assente di queste settimane. Le fatiche degli Australian Open, con l’epilogo negativo della Finale contro Jannik Sinner, hanno costretto il russo a rivedere la sua programmazione, dando forfait sia per l’ATP500 di Rotterdam e che per l’ATP250 di Doha, tornei che l’anno passato aveva vinto. Conseguenze che vi potrebbero essere anche in classifica, ma questo dipenderà da Sinner.

Tuttavia, Medvedev ha concesso un’intervista a Eurosport, spaziando sui vari temi d’attualità. L’oggetto è stato per lo più Carlos Alcaraz. “Ha iniziato a dominare da giovanissimo. Essere diventato il numero uno del mondo più giovane della storia parla da solo. È naturale che ora possa perdere più incontri di prima; molti pensano che abbia perso un po’ di fiducia. Ma ricordiamoci che ha solo 20 anni; è normale che nella sua carriera ci siano alti e bassi“, ha sottolineato il moscovita.

Il suo talento è indiscutibile, l’abbiamo capito non appena è arrivato nel circuito. Ricordo un match contro Rublev, quando era appena entrato nella top-100 e aveva solo 17 anni. Mi colpì il fatto che colpisse la palla più forte di Andrey. Fu allora che mi resi conto del suo potenziale“, il ricordo del russo.

A conclusione, il n.3 del mondo ha detto la sua circa la preferenza espressa da Carlitos su una vittoria olimpica rispetto a una di un Major: “I suoi commenti mi hanno un po’ sorpreso. Mi chiedo perché abbia questa preferenza. Forse per i ricordi d’infanzia legati alle Olimpiadi? La mia esperienza a Tokyo è stata intensa, e la delusione per la sconfitta nei quarti contro Carreño Busta è stata profonda. Gli Slam, però, rimangono a mio avviso il vertice nel tennis“.