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Nuoto, Nicolò Martinenghi vuole tornare a ruggire ai Mondiali. L’assenza di Qin è da sfruttare

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Nicolò Martinenghi
Martinenghi/Lapresse

Voltare pagina e ripartire. Questa la parola d’ordine di Nicolò Martinenghi che ha ben fisso l’obiettivo stagionale di tornare a salire sul podio olimpico nei 100 rana e, se possibile, nella staffetta 4×100 mista e vede questo Mondiale come qualcosa di più di una tappa di passaggio.

Non è stato un 2023 semplice quello del campione del mondo di Budapest. Il biennio 2021 e 2022 con impegni ravvicinati e continui ha sicuramente prosciugato di energie il ranista varesino che ha dovuto tirare il freno a mano e rallentare i ritmi per non andare fuori giri. In più un problema familiare lo ha distolto dall’attenzione per il nuoto, causando non poche difficoltà nella preparazione.

In questa tempesta Martinenghi è comunque riuscito a salire sul podio del 100 rana al Mondiale di Fukuoka, strappando con i denti un prestigioso terzo posto e si è portato a casa anche l’oro europeo in corta a Otopeni nei 50 rana, forse la gara su cui puntava meno e che gli potrebbe avere dato lo slancio giusto per affrontare il 2024 da grande protagonista.

Al Mondiale di Doha Martinenghi si avvicina in punta di piedi. Non ha ancora il pass olimpico in tasca e dovrà spingere già sull’acceleratore in Qatar per non mettere a rischio la sua partecipazione a Parigi, visto che, tra Poggio, Viberti e Cerasuolo, la concorrenza interna non manca. Chiederà al Mondiale di febbraio un riscontro del lavoro degli ultimi mesi, svolto senza apparenti intoppi.

Anche se non ci sarà il cinese Qin, non mancheranno di certo gli avversari al ranista azzurro che ritroverà un vecchio rivale, il bielorusso Ilya Shymanovich che rientra dopo lo stop imposto ai bielorussi per la guerra in Ucraina e avrà tanta voglia di mettersi in mostra, ci sarà Nik Fink che con Martinenghi ha ingaggiato battaglie epocali, così come Arno Kamminga ma ci sarà soprattutto il britannico Adam Peaty, la cui ala minacciosa rischia di fare ombra a tutti i rivali perché se l’inglese scende in vasca è solo per vincere.

Martinenghi in condizione può essere competitivo ai massimi livelli, in questo momento solo Qin, qui assente, è sulla carta imbattibile per l’azzurro che non può certo stare a guardare se vuole essere protagonista a Parigi. Si preannuncia, dunque, come una delle gare di questo Mondiale il 100 rana e l’allievo di Marco Pedoja ha un altro podio nel mirino, magari con il minimo per le Olimpiadi, giusto per mettere in chiaro che il re della rana, in Italia, è ancora lui.