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Luciano Darderi: “Obiettivo top50 entro fine anno. Mio fratello ha talento, spero che viaggeremo insieme”

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Luciano Darderi
Darderi / IPA Sport

Un nuovo prospetto su cui puntare? Il tempo ci dirà. Di sicuro, Luciano Darderi ha lavorato e lavorerà duro per continuare a scalare la classifica mondiale. La vittoria del torneo ATP di Cordoba ha permesso all’italo-argentino di entrare nell’ambita top-100, ovvero il gruppo dei migliori 100 tennisti del mondo. Tuttavia, il percorso è appena iniziato e le trappole non mancheranno.

Ne sa qualcosa il ragazzo nato a Villa Gesell (Argentina), trasferitosi all’età di 11 anni in Italia con papà Gino e il fratellino Vito, classe 2008 di cui si parla un gran bene, per avere più opportunità di farsi strada nel tennis. Da qui il connubio con il Bel Paese. Di questo e di altro ha parlato ai microfoni di OA Sport.

Già nel 2023 avevi mostrato importanti progressi, ora sembri definitivamente esploso nel circuito ATP: quali gli ingredienti di questo salto di qualità?

Da quando sono ragazzo con mio padre Gino, che mi segue, lavoriamo duramente. Non esiste domenica o giorno di festa. Devo dire che una mia caratteristica è la “garra”, la grinta e lo spirito combattivo. Chi mi segue conosce la mia personalità. È la mia arma segreta. Per il resto lavoro, umiltà e sacrificio“.

Il tuo colpo migliore è il diritto, ma anche sul rovescio hai compiuto dei passi avanti: resta il fondamentale su cui devi progredire di più?

Il servizio e il dritto sono i miei colpi migliori. Giorni fa ho servito una prima a 230 km/h. Sul rovescio stiamo lavorando molto. La parte atletica sarà fondamentale. Abbiamo inserito nel team un preparatore e i risultati si vedono. È entrato nel team a luglio nel momento più difficile della mia carriera dove ero intorno al ranking ATP 260 e oggi sono 76. Stiamo vedendo con il team di creare una struttura molto organizzata, con ognuno che avrà un ruolo ben preciso“.

Per il momento ti stai ben esprimendo sulla terra rossa. Pensi di poterti adattare bene con il tuo gioco anche su altre superfici?

La terra rossa è la mia superficie preferita. Però gioco anche bene sul cemento. Indubbiamente con la crescita nel ranking mondiale mi dovrò adattare molto presto a questa superficie“.

Cosa cambia per te prendere parte ora ai tabelloni principali degli Slam?

Un maggior impegno negli allenamenti e nella programmazione cercando di fare il meglio con l’obiettivo di entrare top-50 entro la fine dell’anno“.

Entrare fra i top-30 a fine anno è un obiettivo fattibile?

Bisogna lavorare molto ed essere umili. Non lo so e sinceramente non ci voglio pensare. Andiamo avanti con lavoro e sacrificio“.

Quale sogno vorresti realizzare nella tua carriera?

Mi piacerebbe vincere al Foro Italico ed entrare nella top-10 ATP“.

L’Italia sta vivendo un’epoca d’oro. Quanto i successi di Sinner stanno motivando te e gli altri azzurri?

Apprezzo molto tutti i ragazzi azzurri. Sinner sta facendo molto bene e gli auguro di essere numero 1 al mondo entro la fine dell’anno“.

Hanno fatto discutere le tue dichiarazioni in cui hai detto di sentirti argentino. Puoi fare chiarezza? Se arrivasse una chiamata dall’Argentina per la Coppa Davis, accetteresti, magari considerando la maggiore concorrenza che c’è in Italia?

Io sono nato in Argentina e vivo una parte dell’anno qui. Mio nonno era italiano. Mio padre Gino ha deciso per la mia carriera da professionista di scegliere di giocare per l’Italia. È il mio lavoro non c’è nulla da aggiungere. Javier Zanetti è nato in Argentina, ha giocato da calciatore con l’Inter ed oggi vive a Milano ed è dirigente dell’Inter. Qual è il problema? Se sarò chiamato a giocare in Coppa Davis (Luciano oggi è il numero 6 d’Italia, n.d.r.) o ai Giochi Olimpici a Parigi risponderò immediatamente alla convocazione e rappresenterò la nazione con la quale gioco. Mio fratello Vito ha vinto la scorsa estate gli EYOF con la maglia azzurra ed ha difeso i colori dell’Italia in ogni convocazione“.

Come sei stato accolto in Italia e, più precisamente, in Campania?

Molto bene. Il Tennis Team Avino è come una famiglia. Devo ringraziarli per la loro disponibilità e amicizia. Gli sponsor del club poi sono veramente fantastici. Anche Vito gioca con il Tennis Team Avino. Per me la Campania è un luogo bellissimo dove lavorare e riscontro sempre un grande affetto da parte di tutti. E poi non dimentichiamoci che lì ha giocato Diego Armando Maradona“.

Si parla molto bene di tuo fratello Vito Antonio: puoi dirci qualcosa di lui?

Vito è un giocatore molto talentuoso. Sta superando un po’ tutti i record. A Pescara lo scorso agosto ha ricevuto dal mio manager Luca Del Federico una wild card in tabellone di un Futures esordendo a soli 15 anni nei professionisti ATP. Poi a gennaio l’esordio in un Challenger ATP a Buenos Aires. Mi auguro che con il lavoro e i sacrifici di ogni giorno si possa presto viaggiare assieme nei tornei ATP con nostro padre Gino coach di entrambi“.