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Formula 1

F1, presentata la nuova Red Bull: Adrian Newey sorprende ancora con la RB20

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Red Bull F1

Un’evoluzione della RB19? L’aveva definita così Adrian Newey, padre delle Red Bull di F1 e tecnico geniale a capo del progetto della vettura di Milton Keynes, nelle sue ultime esternazioni in pubblico prima della presentazione. Nella giornata di ieri sono stati tolti i veli dalla nuova RB20, che punterà a confermare i titoli vinti nella massima categoria dell’automobilismo.

Dando solo uno sguardo superficiale alle forme della nuova monoposto anglo-austriaca, si può notare che Newey non sia abile solo dal punto di vista ingegneristico, ma potrebbe essere adatto anche a una mano da poker nel bluff. Sì, perché la macchina è molto diversa rispetto alla precedente e con idee che sono state accantonate da altri. In sostanza, la decisione del direttore tecnico della scuderia campione del mondo in carica è stata la seguente: se gli altri ci seguono nelle nostre soluzioni, noi andiamo nella direzione di quelle che loro hanno ritenuto scarsamente producenti.

La prima cosa che balza all’occhio è la ricerca estrema della “cura dimagrante”: tutto è stato realizzato con l’obiettivo di andare sotto il limite di peso FIA che è pari a 798 kg. Le modifiche più evidenti riguardano le bocche dei radiatori, riprendendo un concetto delle Mercedes W13 e W14, ovvero con un’apertura alta e stretta.

Non c’è più poi il cosiddetto “vassoio inferiore”, come viene riportato puntualmente su Motorsport.com, per creare un effetto aerodinamico diverso grazie a un profilo alare che fa da supporto allo specchietto retrovisore. Le fiancate sono a dir poco rastremate, seguendo in questo caso una filosofia tipica di Red Bull, con il sidepod che a differenza della RB19 non ha alcuna svasatura, ponendo l’accento su un concetto: pance a spiovente senza se e senza ma.

Altri aspetti sono legati al muso lungo e al nuovo cofano motore, ma c’è da scommettere che molte delle novità siano state celate, per sorprendere ancora in pieno stile “Newey”. Una presentazione in cui c’era anche il Team Principal, Christian Horner, al centro di un’indagine interna come è noto. A questo proposito, il manager britannico ha confermato la sua piena collaborazione con l’iter procedurale. Il verdetto potrebbe arrivare entro la prima gara in Bahrain.