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Australian Open, Darren Cahill rivela quando la Finale è cambiata tra Sinner e Medvedev

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Darren Cahill
Cahill / LaPresse

Darren Cahill è stato ed è senza dubbio tra gli artefici del successo di Jannik Sinner. Il tennista altoatesino, vincitore degli Australian Open, ha dato seguito alla crescita esponenziale delle ultime fasi del 2023 e iniziato il nuovo anno come meglio non avrebbe potuto. Una vittoria Slam, alla 17ma partecipazione e alla prima Finale raggiunta, non è cosa da tutti anzi…Il riferimento a Roger Federer affascina, ma va preso per quello che è.

Un percorso fantastico in cui il ruolo di Cahill, al pari di quello di Simone Vagnozzi, è stato quello di lavorare con il ragazzo soprattutto in allenamento per metterlo nelle migliori condizioni di competere in partita. Solo tre set persi nelle due settimane a Melbourne la dicono lunga sulla prova di Jannik, capace di battere in serie il n.5, il n.1 (imbattuto a livello di semifinale in Australia) e il n.3 del ranking.

Sono cose che nessun italiano aveva mai fatto e pochi nel circuito internazionale sono stati in grado di realizzare. Indubbiamente, le vittorie contro Novak Djokovic e Daniil Medvedev sono da considerare in maniera speciale per motivi diversi: contro il serbo si è posta fine alla sua serie vincente nella terra dei canguri; contro il russo, una vittoria sotto di due set, è ancor più pesante.

Aveva bisogno di essere un po’ caricato durante la Finale per varie ragioni. Medvedev è stato incredibile nei primi due set, ma sapevamo che sarebbe stato stanco perché aveva rimontato con Zverev grazie alla sua fisicità, aveva affrontato un percorso nel torneo molto più duro con match in 5 set. Eravamo consci di come ha giocato, piuttosto fuori dal campo, il che significa stare anche tre metri indietro e restringere il suo lato del campo, usare la velocità e fare in modo che l’avversario colpisca tre o quattro colpi in più per fare un vincente; invece in finale ha fatto esattamente il contrario, è stato lì sulla linea di fondo, l’ha fatto incredibilmente bene e ha portato a Jannik a trovare una soluzione“, ha raccontato il coach australiano al programma radiofonico australiano 1116 SEN.

Era necessario trovare una soluzione e l’ha fatto dalla fine del secondo set dove ha finalmente ha strappato il servizio al russo sul 5-1. Era ormai tardi per riprendere la frazione, ma questo è stato decisivo perché è stato come aprire una finestra sul match, ha visto cosa si poteva fare e questa è stata l’iniezione di fiducia di cui aveva bisogno per entrare nel match, e lì la partita è girata“, ha concluso Cahill.