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Monaco: “Cobolli ha qualcosa di speciale. Musetti a volte ha un atteggiamento da junior”

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Lorenzo Musetti

Guido Monaco è stato ospite di Dario Puppo nell’ultima puntata di Tennismania, trasmissione del canale YouTube di OA Sport. Lo stimato commentatore di Eurosport si è soffermato sui tanti temi caldi emersi nell’ultima giornata degli Australian Open, incominciando a parlare della facile vittoria di Jannik Sinner contro l’olandese Jesper de Jong: “Sinner è salito decisamente di colpi rispetto dall’esordio, aiutato magari anche dal tetto chiuso e dall’avversario che, pur giocando bene soprattutto all’inizio, non ha potuto fare molto. L’ingresso nel torneo è perfetto per Sinner, in attesa che arrivino le sfide un po’ più pesanti“.

Una lunga analisi sull’eccezionale successo di Flavio Cobolli contro Kotov, grazie a cui il numero 100 al mondo si è meritato l’incrocio con Alex de Minaur al terzo turno: “Cobolli è una grandissima e piacevolissima sorpresa. È un po’ calciatore e un po’ tamarro, è un po’ particolare. Ha un modo tutto suo di stare in campo. Ha giocato contro un avversario che colpisce la palla in maniera folle, con grande velocità di palla, ma con una fisicità poco spiegabile nello sport moderno: se lo tieni lontano e riesci a muoverlo diventa meno pericoloso. Kotov si è allontanato in risposta e ha semplificato la partita di Cobolli, ma lui ha fatto il doppio dei vincenti di Kotov, ha spinto sempre come un matto, anche quando sbaglia un paio di colpi non perde mai la sua fiducia“.

Guido Monaco ha proseguito su Cobolli:Tatticamente non è sempre lucido, ma ha grande energia. Con il dritto fa male, ha una palla cattiva, quando deve venire avanti non si fa problemi. Ha perso il terzo set dove ha avuto alcune occasioni, ma ha incominciato nel quarto come se nulla fosse. Su alcune cose è acerbo, fa errori di gioventù ed entusiasmo, ma ha qualcosa di speciale questo ragazzo, anche sotto il profilo mentale. Cancella e riparte, come Sinner: è una caratteristica importante nel tennis. Chapeau al lavoro che ha fatto, perché in pochi anni è passato dall’essere una promessa del calcio a essere a questi livelli nel tennis. Quando papà Cobolli è andato da Bruno Conti a spiegargli la situazione, Bruno Conti ci era rimasto male e lo aveva convinto a fare un anno con un allenamento alla settimana alla Roma e per il resto a fare tennis, poi ha mollato il calcio. Aveva 12-13 anni, era titolare inamovibile dei giovanissimi della Roma ed era molto considerato. Fino a tredici anni ha portato avanti due discipline: questo dice di un DNA davvero sportivo“.

Un passaggio conclusivo ancora su Cobolli:Kotov ha provato in diverse occasioni a provocarlo, ha servito anche dal basso e Cobolli non ha fatto una piega. Ha il tatuaggio della Roma, ha messo a posto l’elastico dei capelli alla Totti: se chiudevo un attimo gli occhi mi sembrava l’ingresso in campo di una partita di Serie A. Poi c’è stato tanto tennis. Ha mantenuto intatte le sue capacità di giocare i punti importanti e ci ha aggiunto tanto fisico e tanta spinta. Kotov spacca la palla e lui lo ha battuto sul suo terreno. So che tutti quello che lo conoscono fin da piccolo non avevano dubbi che Cobolli avesse qualcosa di speciale, una gran bella notizia. De Minaur in questo momento è in grande forma e forse è un po’ troppo presto per farci partita pari, ma intanto abbiamo un giocatore che ci darà soddisfazioni“.

Guido Monaco ha parlato anche della brutta sconfitta di Lorenzo Musetti contro il francese Luca Van Assche: “Musetti, come Fognini e Kotov, è uno di quei giocatori che fanno fatica a fare quel salto definitivo di maturazione, proprio per come sono fatti e per come hanno sempre vissuto lo sport. È difficile cambiarli, possono avere dei periodi di forma in cui riescono a farlo di più, ma c’è un grosso tallone d’Achille. Non è un discorso di maturità: può aiutare, ma questo è un difetto di Musetti. Quando gioca sulla terra fa un altro sport: godo a vederlo sulla terra, mentre sul cemento gli manca il qualcosa, il gioco non mi sembra assemblato bene, c’è troppa differenza. Quando dice che gli altri fanno la partita della vita è un atteggiamento da junior e neanche forte. Vediamo cosa cambierà con il lavoro, ma non si cambia da un torneo all’altro“.

VIDEO TENNISMANIA CON PUPPO E MONACO

https://youtu.be/XNKI7i2L4u8

Foto: Lapresse