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Volley, la stagione di Alessandro Bovolenta in A2: tutti i numeri di un ragazzo che deve crescere per gradi

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Alessandro Bovolenta

La prima medaglia al collo in un evento assoluto se l’è già messa al collo a 19 anni compiuti da qualche mese ed è l’argento Europeo di quest’anno ma Alessandro Bovolenta non è certo uno che si accontenta e Ferdinando De Giorgi non è uno che regala gite premio ai suoi giocatori. Se il figlio d’arte era lì un motivo c’era, è perché già ora il coach azzurro lo ritiene l’alternativa più credibile a un titolare comunque sulla carta inamovibile come Yuri Romanò.

Alessandro Bovolenta ha fatto una scelta interessante e coraggiosa al tempo stesso, quella di rifiutare l’offerta di qualche club di Superlega e di restare a casa, nella sua Ravenna, per cercare di spingere il più in alto possibile la Consar di Marco Bonitta in serie A2. Una scelta che a volte ha pagato, a volte meno ma che sembra comunque che sia quella giusta, visto che l’opposto azzurro sta giocando titolare fisso e sta crescendo nell’arco della stagione, acquisendo sempre più quel killer instinct che deve avere l’opposto, grazie al fatto che spesso si trova ad attaccare le palle che scottano dei vari set e le cinque vittorie nelle ultime sei partite dei giallorossi, dopo qualche sussulto di troppo iniziale, stanno a dimostrare che anche Bovolenta, come i compagni, sta crescendo e non poco.

E’ vero, si parla di A2, di un campionato il cui livello è nettamente inferiore rispetto alla Superlega, ma le ossa si fanno anche così, soprattutto quando sulla carta d’identità c’è scritto 19 anni. Non si fa tanti problemi, Alessandro Bovolenta, che è in grado di attaccare con efficacia la palla veloce ma anche quella che arriva con una parabola più ampia, magari dopo una difesa. Ha una grande varietà di colpi ed è potente al punto giusto per poter mettere in campo quel po’ di “ignoranza” che ad un opposto è richiesta.

I numeri parlano abbastanza chiaro: Bovolenta è al settimo posto nella classifica dei punti realizzati, ma è quello tra i primi sette che ha giocato meno set di tutti, 44 contro i 52 di Kristian Gamba, il primo degli italiani e lo stesso numero di Manuele Lucconi, che ha messo a terra 14 palloni in più rispetto ai 227 di Alessandro Bovolenta che ha una positività in attacco di 48.96%. In questa percentuale pesano le due partite giocate molto male in casa da Ravenna contro Brescia e Siena ma il momento buio è passato in fretta anche per Bovolenta e ora la squadra di Marco Bonitta sta volando ed è quarta in classifica nonostante un’età media tutt’altro che elevata.

Quello in corso sarà sicuramente l’ultimo anno di Bovolenta in serie A2: in sede di mercato si troverà di fronte ad un bivio. Andare a giocare in una squadra di medio-basso livello e provare a testarsi subito come titolare o andare in uno dei top team, magari con il ruolo di secondo? Si dice che già da un anno Beppe Cormio abbia messo occhi e forse anche mani sul figlio d’arte per portarlo a Civitanova ma tutto è ancora aperto e non è escluso qualche colpo di coda di squadre del calibro di Trento o addirittura Perugia che il prossimo anno potrebbero avere davvero tanti impegni e dunque permettergli, di tanto in tanto, di esprimersi in qualche gara ufficiale.

Foto: LiveMedia/Roberto Bartomeoli – LivePhotoSport.it