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Tennis, Lorenzo Musetti: “Il talento da solo non basta. Voglio riprendermi la top20”

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Lorenzo Musetti

Ritrovare la retta via. Lorenzo Musetti vorrà ripartire con uno spirito diverso in vista della prossima stagione. Il carrarino è a lavoro a Montecarlo per prepararsi al ritorno nel circuito ATP nel miglior modo possibile. Il tutto riprenderà dal torneo di Hong Kong, di scena dal 1° al 7 gennaio con un montepremi di 650.000 dollari nella sua storica location del Victoria Park Tennis Centre, sede anche del torneo femminile nel 1980-82, 1993, e 2014-18.

Lorenzo sarà testa di serie n.6, in un tabellone in cui i due russi Andrey Rublev e Karen Khachanov guideranno il novero delle teste di serie. Un roster che prevede anche lo statunitense Frances Tiafoe (n.3), l’argentino Francisco Cerundolo (n.4), il tedesco Jan-Lennard Stuff (n.5), il serbo Laslo Djere (n.7) e lo statunitense Christopher Eubanks (n.8).

Attenzione poi al giovane francese Arthur Fils, finalista delle Next Gen ATP Finals quest’anno e già in evidenza nel corso di questo 2023. 2023 che si è chiuso con la vittoria della Coppa Davis, che può rappresentare per il carrarino un plus in vista di quel che sarà. Musetti ne ha parlato ai microfoni di OA Sport.

Nel finale di stagione hai ricevuto critiche ingenerose. Tanti dimenticano che quest’anno hai raggiunto il tuo best ranking: n.15 del mondo. Non tanti italiani hanno fatto meglio nella storia.
Si è vero, sono stato riempito di critiche come purtroppo accade quando si perde qualche partita di più… In Italia funziona così purtroppo“.

Complessivamente, cosa non ha funzionato nella seconda parte di stagione?
Credo che per un mix di mancanza di fiducia e stimoli non sono riuscito a ritrovare il mio miglior tennis“.

Che emozione ha rappresentato per te la Coppa Davis?
È stata forse la vittoria più importante della mia carriera e sicuramente una iniezione di fiducia per chiudere una stagione complicata“.

Sinceramente, dopo la sconfitta contro Kecmanovic, ci speravi ancora nella finale?
Non aver portato il punto a casa mi faceva molto male e per miracolo siamo riusciti ad arrivare in finale e vincerla. Noi ci credevamo, però quando Djokovic ha avuto quei 3 match-point credo che tutti pensassero che fosse finita lì“.

Contro Kecmanovic hai espresso un livello stellare nel primo set, poi che problema fisico hai accusato?
Sì devo dire che lui ha giocato una ottima partita, peccato per la mia condizione fisica finale che non mi ha aiutato a battere un avversario così in forma“.

Sei uno degli ultimi interpreti del rovescio ad una mano, una specie in via di estinzione. Quali sono i pro e i contro?
I pro credo siano che le variazioni, che sicuro mi aiutano molto nel mio gioco. I contro, per esempio, la risposta è più difficile“.

Sinner, qualche anno fa, disse che “Lorenzo Musetti tecnicamente è più forte di me”. Il tuo talento è indiscutibile, cosa manca per mettere insieme tutti i pezzi del puzzle?
Si sa bene che con il talento e basta non si raggiunge il top. Dovrò impegnarmi di più a raggiungere una continuità maggiore durante l’anno in termini di livello e risultati“.

Cosa ha significato per te battere Djokovic a Montecarlo?
È stato veramente bello, poi è arrivato davanti al pubblico di casa vivendo a Montecarlo. Una vittoria condivisa con loro“.

Con il tuo allenatore Simone Tartarini hai sempre avuto un rapporto molto profondo, adesso allo staff si è aggiunta anche un’icona come Corrado Barazzutti: di cosa si occuperà nello specifico e che valore aggiunto pensi possa darti?
Sì esatto, Simone è come un secondo padre per me. Corrado è un allenatore di grande esperienza e crede molto nel nostro progetto (mio e di Simone ndr), penso che possa spingermi oltre e con il lavoro insieme a Simone portarmi a fare il salto di qualità“.

Al di là che la vittoria più bella per te nel 2024 sarà diventare papà, c’è un obiettivo che vorresti raggiungere nel nuovo anno?
Quello sicuro! L’obiettivo per ora principale è riprendersi la top20, poi si parlerà di altro…

Dopo gli Australian Open ti rivedremo nei tornei sulla terra rossa sudamericana o resterai in Europa?
No, resterò in Europa e giocherò sul veloce“.

Foto: © e-motion/Bildagentur Zolles KG/Christian Hofer