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Formula 1

F1, Toto Wolff infuriato contro la FIA: causa ultra milionaria e chieste le dimissioni di Mohammed Ben Sulayem

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Toto Wolff

Lo riferisce Fulvio Solms tramite le colonne del Corriere dello Sport. Ci potrebbero essere delle novità sul caso scoppiato negli ultimi giorni e per protagonista Toto Wolff. Il tutto era iniziato alcuni giorni fa quando il magazine Business F1 aveva rivelato il conflitto di interessi del Team Principal della Mercedes, derivante dalla posizione occupata dalla moglie Susie Stoddart, a capo della F1 Academy, gestita dal F1 Group, che ha in mano i diritti commerciali della categoria riservata alle donne che vogliono farsi largo nel Motorsport.

La questione si sarebbe originata perché Wolff, nel corso di una riunione tra i rappresentanti delle scuderie, avrebbe rivelato un qualcosa di sconosciuto al resto dei colleghi, facendo scattare l’allarme e pensare che Susie lo avesse messo al corrente di alcune informazioni riservate. Il tutto era stato corredato da un comunicato della Federazione Internazionale.

La FIA è al corrente di speculazioni mediatiche riguardanti le accuse di un passaggio di informazioni di natura confidenziale a un Team Principal di F1 da parte di un membro del personale FOM. Il dipartimento di Compliance della FIA sta indagando su questo caso“. Un’indagine che poi non ha portato a nulla: “Dopo la revisione effettuata siamo soddisfatti del sistema di gestione della conformità della FOM per impedire il trasferimento di informazioni riservate. Non c’è in corso alcuna indagine etica o disciplinare“.

Tuttavia, le tante chiacchiere sul conto del manager austriaco e di sua moglie potrebbero avere delle conseguenze. Ne aveva già parlato Andrew Benson della BBC, che la Mercedes avrebbe intentato una causa contro la Federazione per il grave danno d’immagine. Un’ipotesi confermata dal Corriere dello Sport, che fa riferimento proprio ai coniugi Wolff e parla di un risarcimento di 100 milioni, oltre alla richiesta di dimissioni del n.1 della FIA, Mohammed Ben Sulayem. A questo punto non resta che attendere gli sviluppi di questa intricata vicenda.

Foto: LaPresse