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Tennis, ATP Finals 2023. Jannik Sinner profeta in patria? I precedenti di chi ha vinto giocando in casa

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Jannik Sinner

Le ATP Finals hanno cambiato, nel corso di oltre mezzo secolo di vita, molti aspetti di sé stesse. Il nome, innanzitutto. Fino al 2008 sono quasi sempre state “il Masters”, il torneo dedicato ai “Maestri”, dicitura rimasta ancora oggi nell’immaginario collettivo. Difatti la parentesi in cui si sono chiamate “Campionati del Mondo” (1990-1999) non se la ricorda nessuno. Ai di là della denominazione, ciò che ha subito il maggior numero di variazioni è la sede.

Dal 1970 al 1976 “il Masters” era un torneo itinerante, cambiava location (e continente) ogni anno. Dopodiché dal 1977 al 1989 si è stanziato al Madison Square Garden di New York, salvo spostarsi in Germania negli anni ’90. Dopo un nuovo peregrinare all’inizio del XXI secolo, le Finals hanno trovato ospitalità per oltre un decennio a Londra, trasferendosi poi a Torino dal 2021.

Jannik Sinner si presenta al via dell’edizione 2023 con l’ambizione di essere protagonista. Viene dunque spontaneo porsi un quesito. In quante occasioni è capitato che un tennista di casa abbia vinto il torneo?

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È un’eventualità rara, soprattutto nel III millennio. La più recente è datata 2016, quando Andy Murray trionfa a Londra, uscendo vincitore da una battaglia sul filo di lana contro Milos Raonic in semifinale per poi battere un acciaccato Novak Djokovic nel match decisivo. Andando a ritroso, si deve tornare al 2001 per trovare un caso affine. Nel momento del proprio zenit, Lleyton Hewitt conquista a Sidney il primo dei suoi due titoli di fine anno.

La “fase tedesca” del Master vede tre edizioni artigliate da un “Sohn dieses Landes”. Quelle del 1992 e 1995 da Boris Becker, intervallate nel 1993 dall’affermazione di Michael Stich. Tutte a Francoforte e tutte piegando in finale un americano.

A proposito di Stati Uniti, l’epoca del Madison Square Garden vede quattro successi stars&stripes, tre dei quali firmati da John McEnroe (1978, 1983, 1984). Giungono però dopo quello di Jimmy Connors, che nel 1977 diviene il primo tennista di sempre a fregiarsi del titolo di “Maestro” sul suolo patrio.

Le “Finals”, piuttosto che “Masters” o “Campionato del Mondo” a seconda dei momenti storici, ha pertanto visto un uomo di casa alzare le braccia al cielo 9 volte su 52. Se Sinner dovesse riuscirci, apporrebbe il suo nome a fianco di quello di sei personaggi tutti vincitori di Slam e di cinque numeri 1. Se son rose, fioriranno.

Foto: La Presse